Civita Castellana, aliquota IMU tra le meno care della Tuscia

Civita Castellana – Civita Castellana al sesto posto tra i comuni della provincia di Viterbo per aliquota IMU. Sul territorio del comune civitonico, infatti, tale aliquota è tra le meno care della Tuscia e al primo posto tra i comuni con maggior popolazione.

“Pagare tutti per pagare meno, questa è la nostra filosofia – spiega l’assessore Sebastiani -, perché vogliamo abbassare le tasse comunali e consentire ai cittadini di Civita Castellana un risparmio economico. Siamo soddisfatti di questo risultato, il nostro fine non è quello di gravare maggiormente sulle tasche dei cittadini, ma quello di far sì che tutti paghino e paghino il giusto”.

L’amministrazione di Civita Castellana ha deciso di andare in controtendenza rispetto ad altri comuni e di non aumentare l’aliquota IMU, che resta così tra le più basse della provincia di Viterbo. La tassa IMU 2021 (saldo IMU) in scadenza il prossimo 16 dicembre è rimasta invariata e infatti pari allo 0,97%.

“La nostra è stata una scelta politica precisa – commenta il sindaco Luca Giampieri -, quella cioè di non aumentare l’aliquota al fine di non far pagare più tasse ai nostri concittadini alla fine di un anno difficile, quando ancora l’emergenza Covid non è finita. Crediamo sia una scelta doverosa nell’interesse dei civitonici”.

L’imposta municipale propria (IMU) è l’imposta dovuta per il possesso di fabbricati, escluse le abitazioni principali classificate nelle categorie catastali diverse da A/1, A/8 e A/9, di aree fabbricabili e di terreni agricoli ed è dovuta dal proprietario o dal titolare di altro diritto reale (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie), dal concessionario nel caso di concessione di aree demaniali e dal locatario in caso di leasing. L’IMU è stata introdotta, a partire dall’anno 2012, in sostituzione dell’imposta comunale sugli immobili (ICI). A decorrere dal 2014 e fino al 2019 poi, l’IMU è stata individuata dalla legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità per il 2014) quale imposta facente parte, insieme al tributo per i servizi indivisibili (TASI) e alla tassa sui rifiuti (TARI), dell’imposta unica comunale (IUC). La legge 27 dicembre 2019, n. 160 (legge di bilancio per il 2020) ha successivamente abolito, a decorrere dall’anno 2020, la IUC e – tra i tributi che ne facevano parte – la TASI. Sono, invece, rimasti in vigore gli altri due tributi che componevano la IUC, vale a dire la TARI e l’IMU.

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