Civita Castellana, il 23 aprile l’Ordinazione Presbiterale di Andrea Urbani

CIVITA CASTELLANA ( Viterbo) – L’Ordinazione Presbiterale di Andrea Urbani, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di S. E. Rev.ma Mons. Romano Rossi, Vescovo di Civita Castellana, avrà luogo sabato 23 aprile 2022, alle ore 17.00.

La grande preghiera di benedizione esprimerà il senso e la portata: Dio prende possesso di questo ragazzo e lo invia nel mondo, nel servizio della Parola, dell’Eucaristia e della Carità. Andrea, ha risposto alla chiamata con un sì, convinto del dono gratuito di Dio, e noi ci sentiamo riconoscenti al Signore per questo dono dello Spirito che dà energia “nuova” al servizio della Chiesa e del mondo.

Andrea, attratto dall’idea di una indipendenza economica decise di arruolarsi volontario negli Alpini, come ricorda: «La caserma e le sue regole, la disciplina e la lontananza dagli affetti, così come gli inverni rigidi del nord e le alpi giulie, divennero ben presto la mia seconda casa, la mia prima vera scuola di vita. Dentro quella mimetica, legato a terra dagli anfibi logori della prima vestizione, si susseguivano all’impazzata i sogni di un giovane ragazzo con lo zaino sulle spalle e un fucile in braccio… Dentro di me si faceva sempre più spazio la ricerca di qualcos’altro. Fu così che sentii il bisogno irrefrenabile di riavvicinarmi a quella sconosciuta che tutti chiamavano Chiesa. Furono quei pochi passi che mi salvarono la vita». Sentirsi “chiamati” da Dio significa allora riconoscersi nella propria storia, che è anzitutto storia di salvezza. «Così ho cominciato il mio percorso in seminario, un tempo di discernimento e che il 23 aprile si realizzerà con la mia ordinazione a sacerdote».

La chiamata al sacerdozio è un dono e un impegno come risposta, perché è l’affidarsi, senza condizioni, e fidarsi del Signore ad una vocazione specifica, al sacerdozio sacramentale, in un rapporto sponsale con una persona: Gesù Cristo. Un sì all’eucaristia dono di grazia, un amen totale al corpo di Cristo immolato per la nostra salvezza, per diventare “pane” per gli altri e per fare della propria vita una icona al servizio dei fratelli.

La vocazione è un mistero d’amore, ma è anche un dono di cui meravigliarsi e benedire. Oggi, la nostra comunità Diocesana è in festa e vede esaudita la sua incessante preghiera per le vocazioni, non possiamo che gioire e continuare a pregare affinché il Signore mandi altri operai alla sua messe. Il sacerdozio nella sua missione trova la sua fonte generatrice proprio nella preghiera e nella contemplazione del mistero di Cristo.

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