Civita Castellana, Midossi (Pd): “L’amministrazione agevoli la creazione di un marchio di qualità DOP a sostegno delle imprese”

CIVITA CASTELLANA ( Viterbo) – Riceviamo da Domenico Cancilla Midossi (candidato sindaco del Partito Democratico per Civita Castellana) e pubblichiamo: “Da decenni il nome di Civita Castellana è associato a quello del suo distretto industriale, fiore all’occhiello di una provincia di cui produce oltre il 60% del PIL esportando prodotti di eccellenza in tutto il mondo. Purtroppo la durezza della crisi economica si è abbattuta con forza anche sull’industria ceramica, passata nell’arco di pochi anni da avere circa 6mila addetti agli attuali poco più di 2mila: una perdita notevole per una cittadina come la nostra che conta 16mila abitanti, che non è stato possibile riassorbire in altri settori. L’intero settore delle stoviglie è stato duramente colpito, mentre ha resistito meglio quello dei sanitari, riuscendo ad esprimere eccellenza e innovazione, tanto da arrivare a conquistare nuovi mercati anche in tempi di crisi. La ceramica civitonica è oggi sinonimo di qualità in tutto il mondo. Le nostre aziende sono all’avanguardia nei settori dell’economia circolare e della green economy, con scarti che vengono reintrodotti nel ciclo produttivo e brevetti innovativi sul consumo idrico dei sanitari, che andrebbero premiati con normative apposite. Per questo riteniamo sia importante che l’amministrazione locale sostenga le nostre industrie e agevoli la creazione di un marchio di qualità DOP per il MADE IN CIVITA, che favorisca le imprese del distretto con certificazioni di qualità e controlli che premino le industrie più virtuose sotto tutti i punti di vista, anche quello delle risorse umane, per combattere la concorrenza sleale di chi riduce i prezzi a discapito dei diritti dei lavoratori. La salute, la sicurezza e le condizioni di lavoro devono essere tutelate e si devono ostacolare utilizzi impropri, al di fuori delle legittime necessità, di strumenti come la cassa integrazione, avvenuti durante il recente periodo di crisi sanitaria. Su questo tema è fondamentale l’impegno per il riconoscimento ai ceramisti dello status di lavoro usurante, che comporterebbe vantaggi sia per i lavoratori che per le aziende, e per un utile ricambio generazionale con percorsi di formazione per l’inserimento dei giovani nelle aziende del territorio”.

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