CNA Agroalimentare: attenzione puntata sulla sostenibilità dei prodotti alimentari artigianali

VITERBO – La sostenibilità dei prodotti alimentari artigianali è tra le prime preoccupazioni dell’Unione CNA Agroalimentare di Viterbo e Civitavecchia, i cui associati hanno partecipato online, questo pomeriggio, all’Assemblea Elettiva 2021.

La seconda parte dell’appuntamento è stata dedicata alla costituzione dei Mestieri che compongono l’Unione e alla nomina dei relativi presidenti: Eugenio Moschiano (Bottega degli Chef, Viterbo) per CNA RistorazioneMarco Borgognoni (Piccola Formaggeria Artigiana, Viterbo) per CNA Produzione Alimentare e Claudio Cavalloro (L’Arte del Pane, Bagnoregio) per CNA Dolciari e Panificatori. Quest’ultimo è stato anche indicato come presidente coordinatore di CNA Agroalimentare.

Ma nella prima parte dell’Assemblea, dopo l’introduzione di Luigia Melaragni, segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia, di Cavalloro in qualità di presidente uscente e di Luca Fanelli, responsabile di CNA Agroalimentare, si è svolta una sessione interattiva a cura di Flavio Paoletti, Anna Saba, Laura Rossi e Catherine Leclercq, ricercatori del Crea – Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria -.  Si è sviluppato un vivace confronto sulla sostenibilità dei prodotti alimentari artigianali, con riferimento a diversi aspetti: la percezione che ne ha il consumatore, il contributo delle realtà locali alla riduzione degli sprechi alimentari così come al taglio delle emissioni di gas climalteranti.

Interessanti i contributi degli imprenditori, che hanno dettato i temi per l’agenda di CNA Agroalimentare dei prossimi mesi: dalla valorizzazione dei negozi di vicinato e delle piccole imprese artigiane alla necessità di campagne informative sul consumo consapevole a partire dalla scuola, dalla piena valorizzazione del patrimonio di biodiversità del territorio, da tutelare ad ogni costo, all’ecocostenibilità del packaging (c’è ancora troppa plastica, hanno osservato in molti) per un prodotto artigianale che molto spesso è a chilometro zero.

La sostenibilità, dunque, è il filo rosso che tiene insieme tutte le iniziative dell’Unione. Comprese, naturalmente, quelle in corso, come la partecipazione al progetto europeo per la riduzione dello spreco alimentare, Lowinfood, che ha come capofila l’Università della Tuscia.

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