CNA, Gismondi e Melaragni: “Questo Natale regalate artigiano: non solo un dono da scartare, vale molto di più”

VITERBO – Ci vuole sempre gusto, soprattutto quando c’è un regalo da fare. E se si punta a incartare qualcosa realizzato in maniera artigianale, si può stare tranquilli: si va sempre sul sicuro. Perché “che sia da mettere a tavola, da indossare o esporre, con l’artigianato artistico o alimentare non si sbaglia mai”, dicono Alessio Gismondi e Luigia Melaragni, rispettivamente presidente e segretaria della CNA di Viterbo e Civitavecchia.

Il gusto a tavola? Ce n’è per tutti i gusti. La tradizione si rinnova e a volte si sposa con qualche idea originale. Basta dare uno sguardo ai panettoni: quello classico ormai non viaggia più da solo ma insieme a ogni tipo di sapore. Si va da quelli ricoperti di cioccolata a quelli decorati con biscotti e figure di Babbo Natale, da quelli al rum e marroni a quelli alla pera o alle amarene, fino al panettone impastato con pasta di nocciole e condito con marron glacé. E ancora: pandori, pangialli, torroni – bianchi, al cioccolato, coi canditi, duri o morbidi – dolci decorati e tante altre espressioni di qualità che ormai fanno parte della tradizione, come i tozzetti dei Cimini e i biscottini di Natale di Civitavecchia. Tutti realizzati con i prodotti del territorio.

“L’idea di un regalo a chilometro zero – osserva Gismondi – favorisce la produzione locale ed è garanzia di qualità del prodotto. Considerando che la produzione locale rappresenta anche la cultura di un territorio, il rispetto della tradizione ne favorisce l’identità”.

 

“Ma ci sono anche altre espressioni di gusto – continua Melaragni – come quelle dell’artigianato artistico. Qui la qualità, che nasce dall’abilità del saper fare manuale, spesso incontra la creatività. E quando succede, ne esce una piccola opera d’arte, un prodotto magico come il Natale”.

Per restare sul tema, ad esempio, ci sono le palle in ceramica decorata a Zaffera o dipinte a mano e personalizzabili. Ma anche scatole – con l’iconografia medievale – per sottolineare un vuoto da riempire, realizzate ancora in Zaffera. E ancora bracciali in corda tecnica con inserti in vetro lavorato a lume, taccuini rilegati a mano, portachiavi, astucci, portapenne e sottobicchieri realizzati in maniera del tutto particolare e innovativa: in pelle di mela, per una festa pure ecosostenibile.

“Insomma, questo Natale – concludono Gismondi e Melaragni – un regalo di artigianato non è solo un dono da scartare sotto l’albero: è qualcosa che vale molto di più. Sotto tanti punti di vista”.

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