Codici: la guerra presenta il conto, spesa militare record mentre quella sanitaria diminuisce

L’associazione Codici torna sull’audizione del Presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli, sulla Manovra, in cui ha citato l’indagine “Aspetti della vita quotidiana”, con informazioni sulle persone che, pur avendone bisogno, hanno dovuto rinunciare ad un accertamento diagnostico o ad una visita specialistica. Oltre al dato sull’aumento preoccupante di italiani che rinunciano alle cure, il 7,6% nel 2023 contro il 6,3% del 2019, ce n’è un altro che merita attenzione ed è quello della spesa sanitaria.

“Per il 2023 c’è un calo dello 0,4% della spesa sanitaria rispetto all’anno precedente – osserva Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –. Un dato negativo che segue la crescita sostenuta registrata nel triennio 2020-2022, segnata dalla pandemia. Cresce, invece, la spesa sanitaria direttamente a carico delle famiglie, con un +1,7% rispetto al 2022. Quindi nel 2023 da una parte la spesa sanitaria cala, dall’altra il carico per le famiglie aumenta. A tutto questo si aggiunge la cronica carenza di personale sanitario. Molti medici di medicina generale e infermieri sono prossimi al pensionamento, mentre cresce in maniera importante il numero di pazienti. Una situazione allarmante, che merita la massima attenzione. Servono investimenti forti per far uscire il Sistema Sanitario Nazionale dalla crisi in cui è piombato ormai da anni. Invece purtroppo, restando in tema di Legge di Bilancio, si registra un incremento record per la spesa militare. La guerra presenta il conto e l’Italia non sembra proprio tirarsi indietro. Più che investire sulle armi, bisognerebbe concentrarsi su settori cruciali come appunto la sanità. Per risolvere i conflitti, come quello in corso in Ucraina, bisogna puntare sulla diplomazia, l’unico modo per raggiungere la pace”.

Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE