Colle Verde, il comune non risponde e non taglia l’erba, i cittadini reagiscono con un segno di vera civiltà

VITERBO – Riceviamo e pubblichiamo: “Dieci e undici giugno duemilaventitre: giornate di fuoco per i residenti di Colle Verde. Sono le 07:00 del mattino e il motocoltivatore di un residente, con trincia frontale, sveglia i residenti al rombo del suo motore per chiamarli a raccolta ed inaugurare quella che sarà ricordata come “giornata del riscatto”, “giornata di civiltà”; Si: riscatto dalla noncuranza dell’amministrazione comunale, latitante nella gestione del verde pubblico, che col suo silenzio e la sua inerzia stava favorendo colpevolmente, nella zona di Colle Verde, il declino del decoro, del senso estetico e della bellezza di cui l’Italia tutta è andata sempre fiera, prima fra tutti i popoli del mondo. Ma i sui abitanti, consci ormai della quasi invincibile inettitudine del Comune, a fronte di mancate risposte alle loro formali sollecitazioni, decidono finalmente di impugnare gli attrezzi da lavoro e mettersi a tagliare l’erba; quel dono che se gestito umanamente abbellisce i luoghi, ma che se trascurato li abbrutisce come quei cinghiali devastatori o quelle serpi velenose che ivi ne fanno la loro dimora. È cosi che il motocoltivatore comincia a sbriciolare la prepotenza di un erba ormai diventata impenetrabile; le braccia di molti ne estirpano e raccattano quella che persino dai recessi della terra, sotto l’asfalto o tra le fessure di soglie di travertino ha trovato possibilità di crescere indisturbata; un tosasiepi sfronda le chiome di ginestre ormai da tempo espanse sui marciapiedi e abbatte cespugli impenetrabili di rovi, degni di abitare selve sperdute; decespugliatori, rastrelli e forcine di amici volontari venuti da fuori, tagliano e spostano le ramaglie per riconquistare spazi all’uomo e sottrarli elle bestie; persino volenterosi bambini aiutano i loro padri non sdegnando di sporcarsi mani e piedi per potersi anch’essi fregiare del merito di aver reso più civile il mondo che abitano. Ecco, allora, che in dieci ore di duro lavoro, sotto il sole cocente delle due splendide mattinate, sono riusciti a ridare al loro quartiere quel minimo decoro e quel basilare grado di sicurezza che merita. Grazie! Grazie a tutti gli eroici attori di questa impresa, che con grande abnegazione e di propria tasca hanno riconsegnato alla comunità un luogo più bello e più vivibile! Il lavoro sarebbe ancora tanto da fare a Colle Verde e si auspica che il Comune almeno accetti di incentivare e sostenere economicamente queste iniziative, riconoscendone a pieno titolo l’intervento civilizzante a beneficio della comunità locale, ma anche di Viterbo tutta”.

Alessandro Camilli

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