“Come è in cielo, così sia in terra”, il carcere tra giustizia, perdono e misericordia (VIDEO)

di MARIELLA ZADRO –

VITERBO – “Un’intervista a tutto campo a chi da mezzo secolo condivide le sue giornate con le persone recluse, le guarda negli occhi e ne ascolta le storie”

Questa è la premessa del libro “Come è in cielo, così sia in terra” di padre Vittorio Trani che è stato presentato venerdì 19 aprile presso la Sala Alessandro IV del Palazzo dei Papi alla presenza del vescovo Orazio Francesco Piazza.

Ha moderato l’incontro Pierpaolo Manca, referente legale Caritas diocesana di Viterbo. Presenti in sala gli assessori comunali Patrizia Notaristefano e Elena Angiani, il presidente della Croce Rossa Italiana Marco Sbocchia, suor Francesca Pizzaia, una delegazione delle suore ospedaliere Casa di Cura Villa Rosa, la prof. Silvia Proietti in rappresentanza Università degli Studi di Viterbo.

Inoltre, la direttrice della casa circondariale Anna Maria Dello Preite, il cappellano del carcere don Fedoro Spadavecchia, i rappresentanti di varie associazioni che operano all’interno del carcere, Giuseppe La Pietra del carcere di Parma e Agnese Pellegrini, giornalista che ha contribuito alla realizzazione del libro.

“Affrontiamo oggi, e di questo ringrazio padre Trani- ha affermato il vescovo Piazza – un argomento particolare, dove la comunità civile e la stessa comunità ecclesiale hanno iniziato un percorso, perché nessuno è mai perduto e non dobbiamo mai perdere la speranza. Condivisione di un percorso, anche con l’università, un processo inclusivo che deve aiutare le persone a trovare la pienezza della dignità”.

Subito dopo, ha preso la parola Padre Vittorio Trani, accennando alla sua esperienza di vita che, dopo ben 50 anni, ancora oggi, lo portano a parlarne in modo estremamente positivo.

Ha raccontato di alcuni particolari “incontri” un’esperienza umana e di sacerdote fortissima ed arricchente, perché ogni giorno, ed ogni persona che ti avvicina, comunica qualcosa di nuovo. In particolare ha ricordato la visita del Papa al carcere di Regina Coeli che gli aveva detto: “Coraggio, coraggio, lavora! Porta sempre tra i detenuti, testimonianza di speranza e di fiducia”.

La giornalista Pellegrini ha evidenziato la problematica più evidente che si nota entrando in un carcere, la privazione della libertà. “Il nostro impegno – ha detto-  è quello di aiutarla a trovare una sua dimensione umana, sociale e anche lavorativa”.

“Sono dodici anni che svolgo un’attività all’interno del carcere di Parma – ha detto Giuseppe La Pietra – che ha un ruolo operativo all’interno dell’Istituto penitenziario di Parma. Mi piace presentarvi oggi il progetto “Pane libero e solidale” nato all’interno del carcere da panettieri “speciali” che hanno deciso di donare il frutto del loro lavoro alle mense dei poveri ed alle associazioni di volontariato della città di Parma”.

La direttrice del carcere di Mammagialla, Dello Preite, ha ringraziato padre Trani per aver scritto questo libro perché evidenzia la realtà giornaliera che si vive nel carcere. Inoltre, ha ringraziato tutti coloro che a vario titolo svolgono iniziative, attività e momenti programmati all’interno della struttura.

La prof. Proietti, ha portato i saluti del rettore Ubertini confermando la disponibilità ad aiutare persone che vogliono completare percorsi di studio o affrontarne di nuovi.

“Ricostruire l’umanità persa delle persone”. Questo l’obiettivo che il cappellano della struttura don Fedoro, responsabile dell’ufficio per la pastorale carceraria, in sinergia, con la direttrice e il personale tutto, si adopera per raggiungere questo importante obiettivo prioritario.

A conclusione della presentazione l’assessore alle Politiche Sociali del comune di Viterbo Patrizia Notaristefano, ha comunicato la disponibilità dell’amministrazione per iniziative da svolgere all’interno della struttura carceraria, e per contribuire, mettendo a disposizione un appartamento, per accogliere i parenti dei detenuti o gli stessi in fase di reinserimento. Inoltre, ha rivolto un plauso al personale delle associazioni Arca/Zaffa, Gavac ed Arci che già svolgono, con ottimi risultati, progetti a supporto della struttura.

 

 

 

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