“Come vive un disabile nel Lazio?”, Daniela Scatolini illustra le sue priorità

VITERBO – Riceviamo da Daniela Scatolini (Capolista Udc) e pubblichiamo: “Come vive un disabile nel Lazio? Vive da escluso, tagliato fuori com’è dalle normali attività quotidiane, a causa della ripetuta presenza di barriere architettoniche che impediscono di raggiungere uffici pubblici, marciapiedi, spiagge, e, se possibile cosa più grave, i luoghi di lavoro.

Per un portatore di handicap fare una passeggiata diventa una lotta, mentre lavorare è un’impresa che richiede coraggio.

Nella mia vita spesso mi sono sentita sola nell’affrontare questa situazione, come molte altre persone che vivono la mia stessa condizione, nell’indifferenza di chi ha governato e poteva e doveva fare qualcosa. Ma non ho mai mollato. Ed è questo uno dei motivi che mi hanno spinto a candidarmi per la Regione Lazio.

Ritengo la mia candidatura una missione: vorrei, infatti, portare il mio contributo di esperienza per aumentare le infrastrutture e i servizi in aiuto a chi è disabile, e a chi vive le mie difficoltà ogni giorno. Il mio impegno politico parte da questo. Ma non si ferma qui!

Le battaglie che ho dovuto combattere, anche per una sanità migliore, ad ogni livello, fino ai territori più lontani, mi hanno insegnato che gli amministratori pubblici e i politici non devono essere indifferenti! La vicinanza alle categorie più fragili è un obbligo, e migliorare la società dove tutti viviamo è un obbligo. Perché i disabili possono dare molto alla collettività, se c’è inclusione vera e se è dato loro modo di lavorare, studiare, vivere come gli altri.

Questo è uno dei miei obiettivi. È un traguardo che include il diritto alle cure. È una battaglia per dimostrare che, a differenza di quello che pensano in molti, non servono le gambe per ricoprire ruoli che consentono di migliorare i diritti- Serve la testa”.

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