Riceviamo dal comitato pendolari ferrovia Roma Nord e pubblichiamo: “Abbiamo saputo che il nostro procedimento contro ignoti è stato archiviato a Luglio 2024 dal GIP del Tribunale di Roma, presso il quale avevamo intrapreso, insieme al nostro valido supporto legale il 28 ottobre 2020 (in piena emergenza pandemica), un viaggio nella speranza di avere giustizia, depositando una atto di denuncia supportato da una corposa documentazione fatta di testi, foto, audio/video per testimoniare le quotidiane carenze rilevate dal Comitato dall’allora gestore della Ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo, ATAC SPA nel periodo pandemico.
Sono trascorsi quindi quasi 4 anni e alla fine il nostro procedimento è stato archiviato, dopo che avevamo dovuto anche proporre istanza di avocazione delle indagini al procuratore presso la Corte d’Appello di Roma, vista l’inerzia del pubblico ministero.
In sintesi la motivazione di archiviazione molto discutibile, è collegata alle “carenze organizzative” di ATAC che non hanno permesso di ottemperare alle predisposizioni di legge in materia di contenimento della pandemia (sigh!)
Ricordiamo tutti molto bene purtroppo quel brutto periodo: pochi treni sempre pieni, ritardi e soppressioni continue, pendolari ammassati, senza dispositivi e controlli per il necessario distanziamento, senza igienizzanti sui treni e nelle stazioni. Tutte carenze rilevate nei minimi dettagli dal suddetto Comitato, che anche grazie alla generosità di tanti, si è potuto permettere una assistenza legale di rilievo per supportare la causa per tutto questo tempo. Tanti che ringraziamo a nostra volta per averci creduto, come noi, fino alla fine.
Abbiamo valutato in questi giorni, insieme ai nostri avvocati, anche una sorta di opposizione al decreto di archiviazione del GIP, ma ciò non sembra essere possibile. Questo sembra veramente mettere la parola FINE sui nostri propositi di avere una giustizia per il frangente importante collegato alla pandemia, ma tanto non finiremo qua di segnalare e di riprovarci.
Probabilmente pm e gip non hanno avuto il coraggio di creare un precedente di giurisprudenza così forte che sarebbe stato utile anche a livello nazionale per altre cause di pendolari, sempre relative al mancato rispetto delle disposizioni di legge.
Purtroppo sappiamo che le leggi italiane in materia sono molto deboli e deficitarie quando si tratta di difendere una parte di cittadini, come ad esempio utilizzando la class action.
Che cosa altro aggiungere? Come comitato, come persone, come pendolari siamo veramente affranti che tanto sforzo abbia portato la “giustizia” non stare dalla parte di chi soffre, di chi si impegna per avere servizi migliori, chi ce la mette tutta per dare una voce ai tanti pendolari sopraffatti dagli eventi quotidiani fatti di soppressioni, ritardi, caldo torrido in questo momento, mancanza di comunicazioni e molto altro, nonostante le mille prove fornite a supporto.
Sicuramente abbiamo perso la battaglia, ma non la guerra. Forti di questa formativa esperienza ci rifaremo alla prossima occasione, che sicuramente non mancherà visti i presupposti con i quali viene gestito questo (dis)servizio pubblico. NON molleremo nemmeno un centimetro di ferrovia e di giustizia per far valere i nostri diritti! AD MAIORA!”