di REDAZIONE-
VITERBO – Oggi, mercoledì 26 febbraio alle ore 12, nella sala Regia di Palazzo dei Priori, sono stati illustrati gli interventi e le sinergie frutto della collaborazione tra il Comune di Viterbo, l’Università degli Studi della Tuscia e la realtà produttiva Apea Viterbo. Alla conferenza sono intervenuti:
Chiara Frontini, sindaca, Emanuele Aronne, assessore alla qualità degli spazi urbani, Marco Nunzi, consigliere comunale delegato ai rapporti con le imprese, Alvaro Marucci, vice rettore Università degli Studi della Tuscia, Gian Matteo Panunzi, presidente Apea Viterbo. Presenti anche i rappresentanti dell’impresa del Poggino.
La sindaca Chiara Frontini ha ringraziato i rappresentanti dell’Apea del Poggino e ha ricordato i risultati di progettualità e di obiettivi raggiunti da Apea Viterbo.
“Ciò che Apea può fornire in business, economia circolare può essere condiviso con le imprese che si innestano nella realtà viterbese, grazie anche alla collaborazione dell’Università della Tuscia che potrà interagire con Apea per lo sviluppo territoriale e produttivo. Gli investitori rappresentano per il Comune interlocutori privilegiati, per il sostegno alle attività produttive e investimenti di opere pubbliche”.
L’assessore Aronne ha ricordato l’importanza del progetto con manifestazione di interesse del 2016, finanziato nel 2017 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri
nell’ambito di Vetus Urbs Versus Modern City e ora dal Comune, che lo porterà a termine nel 2026.
Grazie alla collaborazione fra Comune, Apea e Università si procederà dunque alla realizzazione del progetto di una struttura, un centro ricerca, che sarà intitolato a Piero Angela, che includerà professionalità dell’imprenditoria e ricerca applicata – cogestito appunto da Comune, Università e Apea – per ridurre al minimo il rapporto fra domanda e offerta, in modo che i giovani universitari possano trovare risposte ai loro bisogni di formazione e di lavoro direttamente nel territorio.
“Il centro vedrà insieme comune, università degli studi della Tuscia e Apea Viterbo, l’area produttiva ecologicamente attrezzata- ha spiegato l’assessore Aronne –
“Il comune metterà la struttura, l’università il capitale umano e Apea le imprese. Una scelta che cambierà la storia dell’università e dell’imprenditoria viterbese”.
Il consigliere Marco Nunzi si è complimentato con Panunzi, ha ringraziato la Sindaca e ha ricordato quello che è successo con Apea Poggino: “Entrare nel Poggino oggi vuol dire entrare in un’area completamente diversa da com’era”.
Il professor Marucci, vicerettore dell’Università, ha illustrato le caratteristiche internazionali dell’ateneo viterbese e ha spuegato: “Il centro ricerca contribuirà a rendere strutturale il rapporto tra Unitus e imprese e sarà un luogo dove individuare insieme anche finanziamenti per le imprese, un posto dove le stesse imprese potranno superare i limiti delle iniziative individuali”.
Il dottor Panunzi ha iniziato il suo intervento sottolineando l’unione di obiettivi con l’Università della Tuscia – che ha un rilievo ormai di importanza internazionale – e un gruppo di aziende. “Oltre ad aver cambiato nome, vogliamo, come Apea, fare sistema nel versante delle imprese – ha evidenziato Panunzi – Le sperimentazioni a livello globale dimostrano che è importante organizzare bene i territori. È un dovere civico e imprenditoriale. Estremamente importante è la governance. Io insegno bioeconomia, che pone al centro l’utilizzo corretto delle risorse. Apea è l’unico modello di organizzazione delle imprese secondo la biodiversità. Senza un riconoscimento legale che consenta la realizzazione di grandi progetti e strategie, non ci sarebbe uno sviluppo strategico delle aree produttive, della logistica semplificata e la possibilità di mettere insieme problematiche da risolvere. Il primo problema delle imprese è rimanere sul mercato, grazie all’innovazione continua e alle risorse umane che siano all’altezza. Il centro Piero Angela dovrà essere un luogo dove si incontrano ricerca, formazione e innovazione, grazie all’esperienza, a una sorta di osmosi e simbiosi con il territorio, nella condivisione delle risorse. Le imprese che crescono, secondo dei rilevamenti, sono per il 67 % quelle che hanno fatto investimenti su sostenibilità, formazione e innovazione, digitalizzazione, che sono alla base di una progettualità, che parta dalla fotografia dell’esistente per migliorarlo e per uno sviluppo sano del territorio”.
Aronne ha concluso la conferenza rilevando la complessità delle richieste europee.”Credo sia fondamentale la sinergia che si viene a creare grazie a questo centro. Dobbiamo avere l’umiltà di capire che si può puntare in alto, grazie anche all’università che mette il capitale umano. Gli amministratori mettono a disposizione la struttura, l’Università il capitale umano, affamato di proporre progetti al mondo del lavoro e gli imprenditori progetti che possano interagire con Comune e Università”. Il centro ricerca Piero Angela dovrà essere terminato entro il 2026.