Comune, diocesi e università uniti per “Orte città museo”

ORTE (Viterbo) – Presentato il progetto di un Museo della Città a Palazzo Nuzzi. Il portale web sede virtuale permanente. Uno “snodo culturale” importante come quello viario, una “sede permanente” per l’aggregazione di beni culturali, sede scientifica e storica di un patrimonio della Città di Orte, luogo di cultura. Sono i capisaldi del progetto “Orte Città Museo”, presentato ieri sera nel Borgo medievale. L’iniziativa, promossa dal Comune di Orte, vede la partecipazione della Diocesi di Civita Castellana e del dipartimento DIBAF dell’Università degli Studi della Tuscia, che hanno condiviso attraverso una apposita Convenzione con l’Amministrazione Locale un programma di collaborazione scientifica finalizzato alla costituzione del “Museo della Città di Orte”.
Il progetto, che per i suoi lavori si avvarrà di un Comitato presieduto dal Sindaco di Orte, è quello
di unificare la rete museale comunale, che fa capo al Museo Civico e a quello Diocesano, in un unico luogo fisico, individuato nella sede naturale di Palazzo Nuzzi, definito dal Commissario straordinario, dott. ssa Maria Virginia Rizzo “il cuore di questa Città-Museo”, riunendo il patrimonio culturale “in un collettore di sana creatività che scardina il concetto di museo opere d’arte e accoglie beni culturali diversi”. In tale contesto, i soggetti promotori del progetto hanno partecipato ad una visita guidata dai restauratori del DIBAF nella Stanza del Cardinale, ambiente di pregio inestimabile ancora oggetto di restauro.
Soprattutto avviata la prima fase di realizzazione del progetto, con la creazione del portale web
www.ortecittamuseo.it, che conterrà anche digitalmente le opere d’arte dei Musei CivicoArcheologico e Diocesano di Orte.
La “messa in rete” del patrimonio culturale costituisce una sfida per i prossimi anni, che propone
la Città di Orte, tradizionalmente snodo viario e ferroviario, ancora una volta quale crocevia e ponte
istituzionale, punto di passaggio per le varie anime culturali di tutto il territorio circostante. E proprio per celebrare il valore inclusivo e accogliente della cultura, la convenzione tra Comune, Diocesi e Università è aperta all’adesione di altri Enti del territorio, che vorranno condividere, nella
costituenda rete museale, ogni patrimonio e valore utile a rappresentare la propria storia.

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