di CINZIA DICHIARA-
La scorsa domenica 19 gennaio si è tenuto a Roma, presso il Teatro-Auditorium di Mostacciano, un concerto che ha visto esibirsi numerosi artisti in formazioni strumentali cameristiche e in ensemble vocali polifonici per celebrare l’istituzione di una fondazione intitolata alla pianista Marcella Crudeli, nota esponente del concertismo italiano regolarmente invitata anche a Viterbo per la Stagione dei Concerti dell’Università della Tuscia organizzata dal prof. Franco Carlo Ricci. In cartellone ogni anno presso l’Auditorium di Santa Maria in Gradi, la Crudeli è una rara figura di artista che dopo ben settantacinque anni di gloriosa carriera porta avanti con smalto e vitalità un’attività che la trova costantemente alle prese con nuovi progetti riguardanti la musica.
Poiché la musica è stata ed è la sua vita, e il tempo che passa trova in lei energie che si rinnovano di continuo grazie a un temperamento tenace, a un profondo amore per il pianoforte, a un intrinseco realizzarsi attraverso l’arte che, sul fronte dell’insegnamento ai giovani, andando avanti negli anni riveste un ruolo di crescente rilievo.
Tra i numerosi impegni, infatti, le sta molto a cuore il sostegno ai giovani emergenti e capaci che si affacciano sul panorama concertistico. Noti sono i suoi corsi di perfezionamento e i concorsi da lei organizzati che presentano allievi che si fanno strada in contesti musicali di livello e addirittura si impongono all’attenzione della critica internazionale.
La fondazione, suo recente fiore all’occhiello, è stata istituita innanzitutto con lo sguardo rivolto al futuro, dunque con l’idea di salvaguardare quanto prodotto e accumulato nel corso di decenni dalla pianista nonché dall’Associazione ‘Fryderyk Chopin’ (che dal 1990 organizza il celebre concorso pianistico ‘Premio Roma’), sia da coloro che l’hanno sostenuta.
Diverso materiale documentario, come articoli, manifesti, locandine, dépliant, registrazioni audio e video, radiofoniche, televisive e in studio, è stato inventariato e catalogato per essere preservato, insieme con un considerevole carteggio epistolare, corredato da numerose immagini fotografiche che restano a testimoniare l’intera attività professionale, e anche umana e sociale dato lo spessore e la personalità dell’artista. La presidenza della neonata fondazione è stata affidata al figlio, il dottor Paolo Masotti, d’ora in poi attento e autorevole custode dell’ingente patrimonio morale e culturale.
Il concerto-evento ha fatto registrare un afflusso di pubblico esorbitante e un successo strepitoso. La pianista si è esibita in duo pianistico con due allievi, concertisti e docenti a loro volta: con Maria Grazia Sorrentino in alcune danze Ungheresi di Johannes Brahms, e con Loris Orlando in una selezione delle Danze Slave di Dvorak. Quindi in duo col flautista Alessandro Fratta, nonché, in conclusione, come solista, commuovendo in Chopin per la cantabilità espressiva dal suono pieno, al contempo rarefatto nei passaggi in ‘pianissimo’.
Intorno alla pianista si sono avvicendati altri musicisti come il mezzosoprano leggero Ayana Sambuu Zandraa, la pianista Victoria Khalilova, il gruppo di fisarmoniche Almas Trio, e due numerose compagini corali, il Melos Ensemble di Filippo Manci e il Coro ConCorde diretto da Nina Pedersen.
Un evento molto sentito e partecipato che ha dato la misura della popolarità, della valentia e del successo di una pianista che ha dedicato alla musica l’intera esistenza e può vantare alti riconoscimenti come la Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica e l’onorificenza di Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana per aver svolto in modo esemplare la sua missione artistica in tutto il mondo.
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