di MARIELLA ZADRO-
VIYTERBO- “PM550”, questo il titolo dell’esposizione fotografica di Michele Furci che ha rappresentato la storia di Salvatore Furci (suo nonno) soldato italiano di stanza a Rodi durante la seconda guerra mondiale, ricostruita attraverso le centinaia di lettere che Salvatore si scambiava con sua moglie Serafina.
Una mostra particolare, quasi intima, che ha coinvolto il pubblico con ricordi e riflessioni sul periodo storico estremamente doloroso che il popolo italiano ha vissuto.
La mostra, in un certo modo, vuole risolvere alcune problematiche all’interno della famiglia Furci che per molto tempo non ha conosciuto la sorte del suo congiunto.
Il fotografo ha cercato di risolvere questo dilemma attraverso questo progetto, che sta maturando nel tempo, iniziato nel 2020 e che rappresenta l’immaginario del nonno Salvatore.
