di ANNA MARIA STEFANINI-
VITERBO- Mercoledì 10 luglio, alle ore 12.00 presso la Sala Benedetti della Provincia di Viterbo (Via Saffi 49, Viterbo), si è tenuta una conferenza stampa in merito ad alcune notizie riportate dalla stampa – anche nazionale – riguardanti l’Ente e alcuni concorsi indetti dalla Provincia.
Sono intervenuti il presidente della Provincia di Viterbo Alessandro Romoli, il segretario generale Francesco Loricchio e il dirigente del settore amministrativo Franco Fainelli.
Un quotidiano nazionale aveva evidenziato la presenza, nella lista dei vincitori dei concorsi indetti dall’ente provinciale, di parenti, colleghi e di amici dei rappresentanti delle forze politiche che sostengono Romoli in Provincia.
Ha preso la parola subito il presidente Romoli che ha introdotto l’argomento dell’incontro e ha rivendicato la necessità in cui si è trovata l’amministrazione provinciale di indire e concludere dei concorsi dal 2023 a oggi, per riprendere le attività, reintegrare le numerose figure andate in quiescenza nel corso di questi ultimi anni e procedere così alle attività, anche di carattere ambientale nonché istituzionali quali l’edilizia scolastica, la viabilità, il contenzioso e le diverse fasi di programmazione. “Rivendichiamo la bontà dell’attività che è stata posta in essere – ha evidenziato il Presidente della Provincia – per rispondere alle esigenze, non avendo graduatorie dalle quali attingere e per rispondere anche alle sollecitazioni dei Sindaci dei diversi comuni della Tuscia. Ciò rientra fra le competenze della Provincia”.
Il Dirigente Fainelli ha illustrato dettagliatamente le 7 procedure concorsuali in oggetto del 2023, il numero delle relative domande e degli ammessi alle procedure concorsuali, nonché le norme che indicano i posti riservati ai militari.
Loricchio si è soffermato su alcuni particolari aspetti : la ricca partecipazione ai concorsi non ha trovato, nelle fasi di selezione, un numero corrispondente di candidati che hanno superato la prova scritta e c’è stata bassa partecipazione all’orale. Dai numeri si evince dunque una sensibile diminuzione degli idonei. I vincitori sono stati selezionati per coprire i fabbisogni della Provincia e dei Comuni.
Fainelli ha aggiunto che alcuni enti si sono rivolti alla Provincia per l’esaurimento delle graduatorie. Sono stati specificati alcuni dettagli: i criteri generali, l’affidamento al personale qualificato del quale è stato chiesto il curriculum, commissari di concorso esperti. L’unico strumento di accesso per il reclutamento è il concorso pubblico.
“Io ho avuto l’onore di essere il presidente della Commissione. – ha detto Loricchio – La commissione ha valutato in modo oggettivo. La tempistica è stata veloce e le procedure – ha ribadito – oggettive.
Inoltre chi ha partecipato alla selezione ha avuto giudizi differenziati nei diversi concorsi. Il lavoro della commissione è a disposizione in qualsiasi momento.”.
Il segretario generale Loricchio ha rilevato anche la mancanza di contenzioso, tranne in un caso non legato ai giudici, ma all’applicazione della norma che consente ai militari di avere la precedenza o la “preferenza”. “Sono tranquillo nel dire – ha aggiunto Loricchio, che è anche responsabile anticorruzione e della trasparenza del concorso – che, rispetto al lavoro svolto, abbiamo assicurato le condizioni per lo svolgimento regolare del concors stesso e pubblicato gli atti e le graduatorie definitive nel tempo dovuto.”. Al termine della conferenza, dunque, il presidente della Provincia Alessandro Romoli, rispetto alle affermazioni del quotidiano nazionale La Repubblica, riportate anche da giornali locali, sull’esito dei concorsi, ha affermato che si tratta di “una caccia alle streghe che contraddistingue determinati ambienti”.
Il Presidente ha pensato che Fratelli d’Italia possa aver progettato un “colpo basso” nei suoi confronti, dopo la scelta delle deleghe e la formazione della maggioranza consiliare. “Le graduatorie e i documenti sul concorso sono disponibili da sei mesi – ha infine commenta Romoli – non capisco perché l’attenzione sul tema è stata riposta proprio negli ultimi giorni, o forse sì. Ritengo una barbarie lo sciacallaggio con il fare i nomi di chi ha legalmente e oggettivamente superato il concorso. Nei nomi pubblicati sono presenti, tra l’altro, anche esponenti vicini a Fratelli d’Italia. Ma io non voglio partecipare alla caccia alle streghe che contraddistingue determinati ambienti”.
Al termine, Romoli ha concluso: “Ho letto il comunicato di Fratelli d’Italia che accosta Viterbo con quanto successo ad Allumiere: queste sono cose che umiliano la politica. Pertanto respingo con fermezza quanto scritto. Quello che sta avvenendo è una vergogna!”
Il capogruppo in consiglio provinciale, Luca Giampieri, intanto, ha fatto ufficiale richiesta di accesso agli atti, affinché si possano chiarire gli aspetti relativi alle procedure concorsuali e comprendere con chiarezza ciò che è successo, nell’interesse di tutti.