Condanna all’ergastolo per Mirko Tomkow

di REDAZIONE-

VITERBO – Condanna all’ergastolo per Mirko Tomkow. Michele Ranucci, l’avvocato di parte civile della madre e degli zii del piccolo Matias Tomkow, il bambino di 10 anni ucciso dal padre a Vetralla, ha commentato come “giusta” la condanna all’ergastolo dell’uomo dopo che la Corte di assise di Viterbo ha reso note le motivazioni del “fine pena mai”.

L’indagine è stata coordinata dalla pm Paola Conti. Il muratore polacco di 45 anni è stato condannato con tutte le aggravanti ad eccezione della crudeltà. L’avvocato Ranucci ha spiegato come la sentenza fotografi perfettamente la portata della tragedia, anche grazie alla terminologia utilizzata dai giudici. L’uomo, il 16 novembre del 2021, soffocò ed accoltellò suo figlio, rientrato da scuola. Lo pugnalò per tre volte in organi vitali, sul mento, al torace e  nella regione cervicale del collo, sorprendendolo nella sua casa di famiglia a Cura di Vetralla, dove Tomkow non poteva avvicinarsi essendo stato allontanato per i maltrattamenti nei confronti della compagna, Mariola Rapaj. E’ stata lei, di rientro dal lavoro, a trovare il corpo ormai esanime del figlio, chiuso nel cassettone del letto matrimoniale, imbavagliato con dello scotch da pacchi e con un coltello conficcato in gola. Contestualmente alla sentenza, il tribunale di Viterbo ha concesso una provvisionale di 200 mila euro a favore della moglie e di 100 mila euro ciascuno a favore degli zii di Matias. Inoltre, ha anche disposto il dissequestro dell’abitazione e dell’automobile del Tomkow in favore delle parti civili.

Presunzione di innocenza: Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.

 

 

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