Confael: a Roma l’esposizione fotografica “Di lavoro si Vive”

ROMA- Evidenziare una piaga che ancora affligge il mondo del lavoro: le morti bianche. È questo l’obiettivo dell’esposizione fotografica “Di lavoro si Vive” – Immagini dal mondo del lavoro, promossa dalla Confael che verrà inaugurata domani a Roma, alle ore 15.00, presso lo Spazio Europa, gestito dall’Ufficio del Parlamento europeo in Italia e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione europea, in via IV Novembre 149.

L’esposizione, che si protrarrà fino al 6 dicembre, rappresenta un percorso espositivo e culturale con immagini che il fotografo e sociologo, Maurizio Di Loreti ha realizzato in alcune realtà europee, per porre l’attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro raccontando la vita di chi quotidianamente si spende per il progresso e lo sviluppo del nostro Paese. La rassegna, voluta fortemente dal Segretario generale della Confael, Domenico Marrella, vuole essere una testimonianza di come il lavoro dovrebbe portare benessere e sicurezza economica alle famiglie, non certo disperazione per la perdita di un proprio parente o congiunto che sta svolgendo il proprio lavoro. Le foto mostrano gli ambienti e le circostanze nelle quali sono più frequenti gli incidenti. Il lavoro documentario si auspica di aiutare a riflettere sulle possibili politiche d’intervento da attuare per una più giusta tutela dei diritti dei lavoratori, nonché a comprendere le sfide comuni e le possibili soluzioni da adottare nei vari settori, così da poter sensibilizzare il pubblico sul tema della sicurezza sul lavoro nell’unione Europea. Per la Confael morire di lavoro non è accettabile.
La documentazione fotografica, quindi, si pone gli obiettivi di utilizzare la forza delle immagini per sensibilizzare il pubblico riguardo alle questioni di sicurezza sul lavoro in Europa e l’importanza di un ambiente di lavoro sicuro; esplorare la diversità geografica, culturale ed economica dell’Europa attraverso le fotografie, mostrando come la sicurezza sul lavoro sia una preoccupazione universale; documentare le condizioni di lavoro, le misure di sicurezza, i rischi e le situazioni che richiedono intervento nella sicurezza sul lavoro in diversi paesi europei; fornire informazioni educative sulle buone pratiche in materia di sicurezza sul lavoro e sulle sfide specifiche affrontate in vari settori. L’esposizione fotografica può contribuire, quindi, a promuovere la consapevolezza sulla sicurezza sul lavoro in Italia e in Europa, incoraggiando una discussione pubblica più ampia e spingendo le aziende e i governi a migliorare le condizioni di lavoro e adottare misure più efficaci per proteggere i lavoratori.

Numerose le personalità e i rappresentanti delle istituzioni invitati all’inaugurazione, tra i quali il ministro del Lavoro, Martina Calderone, il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, il Presidente della Commissione Lavoro della Camera, Walter Rizzetto, il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, il Capo Ufficio in Italia del Parlamento europeo, Carlo Corazza, i vice presidenti del Senato, Gianmarco Centinaio e Maurizio Gasparri, la Presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, l’Assessore alla scuola, formazione, lavoro di Roma Capitale, Claudia Pratelli, il Presidente della Commissione Consiglio regionale Lazio Giubileo 2025, Giorgio Simeoni, il Presidente della Commissione Grandi Rischi, Ricostruzione Protezione Civile Regione Lazio, Nazzareno Neri, il Presidente della Commissione lavoro del Consiglio regionale Lazio, Angelo Orlando Tripodi e Stefano Candiani membro della Commissione Vigilanza Rai della Camera dei Deputati.

“La nostra Confederazione con questa iniziativa e con il supporto di Di Loreti – sottolinea Marrella – racconta la vita di chi quotidianamente si spende per il progresso e lo sviluppo del nostro, come di altri Paesi della Comunità europea e, riteniamo che non sia più tollerabile che questo progresso abbia costi umani così alti. Da sempre siamo a fianco dei lavoratori e del lavoro, ma di un lavoro sicuro, stabile, gratificante. Non vogliamo piangere chi perde la vita svolgendo il proprio lavoro, ma creare le condizioni affinchè quel lavoro possa essere svolto nella maniera più sicura possibile. Per questo non accettiamo scuse perché per la Confael la misura è colma: chi sbaglia deve pagare. Chi non rispetta le regole e mette a rischio la vita altrui deve pagare con il carcere”.

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