Confael: “Criticità strutturali, igienico sanitarie e demansionamento del personale infermieristico presso il blocco operatorio del P. O. di Tarquinia”

TARQUINIA ( Viterbo) – Riceviamo dal segretario generale della Confael, Egidio Gubiotto e pubblichiamo: “Sono ormai tristemente note, le criticità alla quale il personale infermieristico e socio sanitario, che opera per l’Azienda Sanitaria Locale di Viterbo deve far fronte, a causa di organici insufficienti, strutture inappropriate e organizzate secondo logiche prevalentemente arbitrarie, operate da taluni piuttosto che da altri, a nostro parere, legittimati da affiliazioni sindacali e/o politiche in auge in questo difficile momento storico, nonché presso codesta azienda sanitaria. L’ultima, gravissima, situazione , della quale siamo a conoscenza, riguarda l’ignobile stato in cui versa il blocco operatorio del P. O. di Tarquinia. Apprendiamo con disgusto, della fatiscente situazione strutturale, le cui condizioni igienico sanitarie sono fuori controllo, della situazione organizzativa e di inadeguatezza delle dinamiche sia gestionali, riguardo la direzione ed il trattamento del personale, sia comunicative. Possiamo asserire ciò poiché la scrivente O. S. è in possesso di reperti, che documentano le situazioni che con fermezza denunceremo (prove inconfutabili, documenti che testimoniano l’utilizzo di canali comunicativi non istituzionali, istigazione al demansionamento del personale, mancata salvaguardia e tutela dei lavoratori). Innanzitutto vorremmo accendere un riflettore sulle condizioni igienico sanitarie nella quale sono costretti ad operare infermieri, medici ed i pochi operatori socio sanitari presenti, condizioni che non si addicono certamente ad una struttura ospedaliera, men che meno ad un blocco operatorio. Siamo certi che sia doveroso, da parte delle autorità preposte, verificare lo stato di fatto delle sale operatorie del P. O. di Tarquinia, dove tra l’altro, ci risulta, essere accaduto un incidente che ha cagionato un serio danno ad un utente. Auspichiamo pertanto un pronto intervento dei N. A. S. e della Procura della Repubblica di Viterbo alle quali trasmetteremo i reperti in nostro possesso.

È nostra intenzione però, mettere al corrente, anche la Direzione Strategica di codesta Azienda Sanitaria L. di Viterbo sulle condizioni di lavoro dei propri dipendenti, che sono sottoposti a cronico demansionamento e vessati da chi, invece, con una posizione di coordinamento dovrebbe in prima istanza garantirne la tutela, la sicurezza, un equo trasparente e leale trattamento. Apprendiamo, infatti, che la coordinatrice dell’U. O. in oggetto, sia avvezza alla comunicazione non istituzionale, attraverso applicazioni di messaggistica istantanea, come whatsapp, e che quest’ultima impartisca “ordini”, come accade nelle gerarchie militari, che cagionano un gravissimo demansionamento e una gravissima lesione della dignità personale e professionale degli infermieri. È di poche ore fa l’ultimo “ordine” impartito da codesta coordinatrice, la quale impone agli infermieri in turno il pomeriggio, la pulizia non solo della sala e dei presidi in essa presenti, ma anche la pulizia e lo smaltimento dei rifiuti delle opere murarie che in questi giorni sono in essere nelle sale adiacenti.

Come organizzazione sindacale che, in primis, ha lo scopo di tutelare ad oltranza lavoratori ed utenti, non lasceremo mai che questa situazione possa perpetrarsi nel tempo o rimanere immutata, considerando anche che non entreremo nel merito di talune dinamiche organizzative interne all’U. O. in oggetto, che ledono l’immagine dell’intera azienda. Siamo a disposizione di codesta Direzione Strategica per un confronto su quanto scritto in questa missiva e, anzi, la invitiamo ad un prontissimo incontro così da poter mostrare anche a chi questa azienda l’amministra ciò che abbiamo noi potuto vedere e repertare. Restiamo inoltre a disposizione delle Autorità cui la presente è inviata, per eventuali ulteriori chiarimenti in merito. Restando costantemente in attesa di rapide soluzioni, auguriamo un buon lavoro e porgiamo distinti saluti”.

 

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