Confael denuncia: “Sospese le degenze a Oncologia ed Ematologia”

VITERBO – Il segretario nazionale della Confael, Egidio Gubbiotto,  torna a denunciare nuove criticità nei reparti di Oncologia ed Ematologia dell’ospedale di Belcolle e scrive: “Facendo seguito a quanto, dalla scrivente O. S. già segnalato una settimana fa, relativamente alle criticità in merito alla mancanza di misure efficaci sul contenimento del rischio infettivologico presso il P. O. di Belcolle, a causa degli inopportuni accorpamenti di alcuni reparti ed alla promiscuità con cui viene organizzato il personale sanitario dalla Direzione Strategica della A. S. L. di Viterbo, ad oggi, con amarezza, segnaliamo un repentino peggioramento della situazione tra i degenti ricoverati, presso i reparti di oncologia ed ematologia che, ricordiamo, sono stati soggetti all’accorpamento inopportuno di cui sopra ed ubicati al nono piano del “Blocco C” del P. O. di Belcolle in una situazione strutturale fatiscente.
Questo peggioramento della situazione ha suggerito, alla Direzione Strategica della A. S. L. di Viterbo, la soluzione di sospendere i servizi di degenza oncologica ed ematologica.
Dalla giornata di oggi (ieri, ndr.) sono cominciate le operazioni di dimissione delle persone ricoverate e dei trasferimenti presso altri reparti, per tutti coloro che non possono essere rimandati a casa.
Per un tempo non meglio definito non sarà più possibile usufruire della degenza oncologica e della degenza ematologica.
Ci chiediamo come tutto questo sia possibile, alla luce delle “Raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici ed oncoematologici in corso di emergenza da COVID-19”, emanate dal Ministero della Salute in data 10 marzo 2020, e delle “Linee di indirizzo per la rimodulazione dell’attività programmata differibile in corso di emergenza da COVID-19”, emanate sempre dal Ministero della Salute, le quali classificano come non procrastinabili le attività di ricovero elettivo per patologie di natura oncoematologica, linee di indirizzo divulgate in data 16 marzo 2020 e riprese dalla circolare emanata dalla Regione Lazio il 7 gennaio 2022 (prot. N. 11237).
Ci chiediamo inoltre a chi appartenga veramente il servizio sanitario locale considerando che ai cittadini vengono precluse, arbitrariamente, talvolta alcuni, talvolta altri servizi e prestazioni.
Sebbene comprendiamo la difficile situazione che questa pandemia sta generando in tutto il territorio nazionale, non riusciamo a capire, come dopo due anni, la Direzione Strategica di codesta Azienda Sanitaria navighi ancora a vista e non sia in grado di implementare soluzioni correttive che non pregiudichino la qualità e la quantità dei servizi che devono essere garantiti alla cittadinanza.
Inoltre riteniamo opportuno segnalare che, alle criticità già in essere, si aggiunge la grave situazione che affligge infermieri, medici ed operatori socio sanitari, costretti a lavorare cronicamente sotto organico, demansionati e gravemente sovraccaricati di lavoro e spesso anche vessati da una turnistica oltremodo eccedente il debito orario mensile.
Rinnoviamo ancora una volta, la necessità di un intervento urgente da parte delle autorità competenti al fine di vigilare per garantire la sicurezza dei cittadini e dei lavoratori”.

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