Confael: “Il bagno nell’ambulatorio radiologico del P.O. di Montefiascone non usufruibile per i portatori di handicap”

VITERBO- Riceviamo dalla Confael di Viterbo e pubblichiamo: “Ci troviamo di nuovo a scrivere per evidenziare, come codesta Direzione, si dimentichi spesso delle problematiche riferite alla disabilità.
Già giorni addietro evidenziammo come, per ottenere un presidio riconosciuto ai sensi di legge, questa ASL non ha ottemperato alla legge che tanto decanta di osservare minuziosamente.
Capiamo benissimo che una ASL come quella di Viterbo, dislocata su tutto il provinciale, in un periodo di emergenza sanitaria come quello che stiamo vivendo,, possa avere delle problematiche più o meno grandi, più o meno importanti.
Consapevoli, che l’emergenza sanitaria che viviamo convoglia sia mezzi che risorse umane nel contrasto alla pandemia, ringraziando tutti gli operatori in prima linea, dobbiamo però evidenziare, nostro malgrado, come la Direzione continui imperterrita ad offrire servizi non adeguati agli standard che professa.
La politica discutibile, come evidenziato in precedenza , del decentramento di alcuni reparti e di alcune prestazioni nei PP.OO. di provincia, sia deleteria per l’utenza, soprattutto per quella del capoluogo della Tuscia, la quale deve spostarsi su tutto il territorio per usufruire di prestazioni sanitarie più o meno importanti, sia fatta in modo del tutto approssimato.
Considerando che le prestazioni ambulatoriali di diagnostica per immagini vengano effettuate nel P.O. di Montefiascone, e non più nel P.O. di Belcolle, vorremmo evidenziare i disagi che l’utenza, specialmente quella con disabilità, debba sopportare.
Restando fermi sulla nostra idea che il decentramento di prestazioni dal P.O. di Belcolle, verso quelli periferici sia comunque un disservizio a prescindere, dobbiamo purtroppo ancora una volta evidenziare come questi decentramenti vengono effettuati senza soddisfare, a volte, le normative attuative vigenti, creando disservizi, ma soprattutto discriminando in modo particolare tutte quelle persone diversamente abili che, recandosi all’ambulatorio di diagnostica in argomento, vedono precludersi un diritto fondamentale, “non possono usufruire dei servizi igienici”.
Per una corretta esposizione dell’argomento, ci permettiamo di riportare le normative inerenti.
“AMBULATORI E POLIAMBULATORI” :Si intende per ambulatorio ogni struttura in cui è svolta attività di prevenzione, di diagnosi e terapia medica, di chirurgia in anestesia locale e/o analgesia (chirurgia ambulatoriale), per situazioni che non richiedono ricovero…….
Tale spazio ambulatoriale, deve prevedere, tra l’altro, anche un servizio igienico per gli utenti, accessibile anche a portatori di handicap;” questo recita l’All.2 in Gazzetta Ufficiale.
Considerando, anche, la normativa vigente rinvenibile, nel D.M. Ministero dei Lavori Pubblici 14.06.1989 n°236, nel quale vengono specificati i requisiti riferiti ai bagni per disabili che riportiamo in calce:
– prevedere uno spazio adeguato per il movimento delle persone, anche in carrozzina.
– la porta d’accesso a battente deve aprirsi verso l’esterno, per potere accedere al bagno anche in caso di cadute accidentali
– Si devono prevedere spazi adeguati per gli apparecchi sanitari (davanti al lavabo ed ai lati del WC)
– Il lavabo ed il WC devono essere adeguati per l’utilizzo da parte di disabili
– Si devono prevedere corrimani, ovvero punti di appoggio per la persona in piedi, e maniglioni, per appoggio o trasferimento (dalla carrozzina), in prossimità degli apparecchi.
– Si deve prevedere un campanello per le chiamate di emergenza (in prossimità del vaso e della vasca/doccia)
– I rubinetti devono essere dei miscelatori a leva, di sufficienti dimensioni ma non troppo lunga (è pericolosa!), in modo che risultino di facile manovra (NOTA: meglio ancora se con fotocellula)
Ci chiediamo se una Direzione che non rispetta minimamente le Leggi dello Stato in materia di abbattimento barriere architettoniche, sia poi in grado di dare risposte soddisfacenti per far si che persone con disabilità goda degli stessi diritti di tutti gli altri.
Per testimoniare che la nostra contestazione è corretta alleghiamo alla presente foto del bagno in argomento, evidenziando come non solo nell’ambulatorio radiologico del P.O. di Montefiascone non venga rispettato un solo punto del D.M di cui sopra, ma anche come un portatore di handicap, che per la legge italiana ha gli stessi diritti di tutta la popolazione, sia impossibilitato di fatto a poter usufruire di tali servizi igienici ed essere cosi discriminato proprio da una struttura pubblica sanitaria, che, per paradosso, dovrebbe essere garante di eguaglianza per tutta la popolazione sia essa normodotata sia essa diversamente abile”.

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