di REDAZIONE-
VITERBO – “Gli agricoltori si trovano in una situazione difficile a causa dei prezzi vergognosi imposti dal mercato”. Lo comunica il presidente di Confagricoltura Viterbo-Rieti, Remo Parenti, che spiega come, nonostante gli sforzi per contribuire alla sicurezza alimentare nazionale, gli agricoltori si confrontano con prezzi iniziali dei cereali inferiori persino al netto dell’inflazione rispetto a dieci anni fa. Questi prezzi non coprono nemmeno la metà dei costi sostenuti per coltivare, considerando anche le rese medie scadenti e le difficoltà incontrate come siccità, alluvioni, grandinate e problemi legati alla fauna selvatica. Questa situazione è considerata la peggiore degli ultimi vent’anni e molti agricoltori potrebbero raggiungere un punto di non ritorno. Confagricoltura Viterbo-Rieti si appellerà alla legge sulle pratiche sleali per difendere i propri produttori, che proibisce l’acquisto di prodotti agricoli a un prezzo inferiore al costo di produzione. Faranno riferimento al costo medio di produzione pubblicato da Ismea per tonnellata di orzo e grano. Inoltre, è stato notato che mentre i prezzi crollano sui mercati italiani, sul mercato francese, il Matif, il prezzo dell’orzo è salito a 220 euro per tonnellata, a differenza dei 160/170 €/ton. di Bologna. Questa disparità di prezzi solleva interrogativi sulla formazione dei prezzi in una stagione in cui l’offerta nazionale non dovrebbe essere elevata.
Il presidente di Confagricoltura Viterbo-Rieti, Remo Parenti, annuncia che terrà i trattori fermi e consiglierà ai suoi soci di fare altrettanto, a meno che non si verifichino cambiamenti significativi in tempi brevi. La situazione attuale mette a rischio la sostenibilità economica degli agricoltori e richiede un’azione rapida per garantire giusti prezzi di mercato e un equilibrio tra i costi di produzione e i ricavi degli agricoltori.