“Confagricoltura Viterbo-Rieti non viene meno agli impegni presi”

VITERBO – Riceviamo da Remo Parenti (Presidente Confagricoltura Viterbo-Rieti) e pubblichiamo: “Come era prevedibile e come da me denunciato in tanti comunicati di Confagricoltura Viterbo-Rieti degli ultimi sei mesi, la questione del latte e la situazione degli allevatori sta arrivando, o è già arrivata, al punto di non ritorno. Non avrei mai pensato che in un Paese come il nostro potessero essere possibili e consentiti, all’interno delle filiere agroalimentari, ma sicuramente anche in altre filiere produttive, situazioni nelle quali vige, anziché i principi costituzionali, semplicemente la legge del più forte. Quello che sta capitando agli allevatori riguarda tutti noi in quanto esempio di totale mancanza di ragionevole equità nella distribuzione del valore aggiunto fra aziende interne allo stesso comparto produttivo, e soprattutto come rappresentazione del venir meno di ogni criterio di equa, giusta e democratica convivenza sociale. È anche vero però che le situazioni difficili permettono di vedere più chiaro e di capire chi, quando serve, sta al suo posto e chi preferisce girarsi da un’altra parte. Alla fine di questa storia, perché una fine, speriamo positiva ci sarà, renderò pubblici i nomi di chi ha veramente aiutato gli allevatori con i fatti e non solo con le parole. Confagricoltura e Cia non hanno mai smesso, dal nove dicembre u.s., giorno in cui hanno incontrato gli allevatori, di cercare un punto di incontro che potesse essere soddisfacente per tutti. Abbiamo riunito tavoli regionali e spinto per quelli nazionali, abbiamo coinvolto il consigliere regionale Panunzi che, con la collaborazione del Vice Presidente della Regione Lazio Leodori ha ottenuto l’apertura di un tavolo di rappresentanza regionale dell’intera filiera del latte, tavolo che tornerà a riunirsi già lunedì. A livello locale la sensibilità del Prefetto di Viterbo Bruno ci consentirà probabilmente già la settimana prossima, un incontro con il Sottosegretario Francesco Battistoni con la presenza in Piazza del Comune a Viterbo degli allevatori che con i loro trattori potranno testimoniare civilmente il dramma che stanno vivendo. Che è effettivamente un dramma. Di carattere economico perché una fetta importante del settore agricolo scomparirebbe con essi, sociale perché rimarrebbero senza lavoro centinaia di persone occupate negli allevamenti, ma che avrebbe ulteriori ricadute per la perdita irrimediabile, con il latte bovino, della base di tante eccellenze produttive, anche future, che potrebbero essere una delle chiavi per fare della Tuscia una terra di riferimento nel turismo enogastronomico. Gli allevatori hanno mille e una ragione: spero solo che non si lascino andare ad azioni che li farebbero passare dalla parte del torto. Due mesi fa presi degli impegni con loro e con me Sergio Del Gelsomino presidente CIA, e a questi impegni non vengo meno e Confagricoltura Viterbo-Rieti lavora per onorarli e così so che fa CIA: ci sono difficoltà e di fronte abbiamo interessi che si intrecciano e coinvolgono la GDO, le industrie trasformatrici, ma anche parti importanti del mondo agricolo. In sostanza stiamo lavorando giorno per giorno in maniera forse silenziosa ma responsabile e costruttiva. Rimango aperto ad ogni confronto con gli allevatori la cui situazione mi è riportata in tempo reale dai miei allevatori rappresentanti di settore, conosciuti e apprezzati come Giuseppina Polidori, e ribadisco, se ce ne fosse bisogno, che Confagricoltura è la casa di tutti gli allevatori e la sua sala riunioni rimarrà per loro aperta ad oltranza qualora lo ritenessero necessario”.

 

 

 

 

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