Conferenza “Non ci arrendiamo”, in onore della giornata contro la violenza sulle donne

di MARTINA DI BARTOLO –

VITERBO – Oggi, in onore della giornata contro la violenza sulle donne, si è svolta in via telematica una conferenza proprio per parlare e confrontarsi su questo tema. Tra i vari ospiti c’erano il sindaco Giovanni Arena, l’assessora comunale Alessia Mancini, il comandante dei Carabinieri di Viterbo, Andrea Antonazzo. 

Il primo ad intervenire in questa conferenza è stato proprio iL comandante Andrea Antonazzo, che ha ricordato come lo scorso anno si sia inaugurata una stanza, all’interno della caserma, molto accogliente, proprio per invitare le donne a denunciare le violenze. “La violenza sulle donne è inaccettabile e il lockdown non ha aiutato affatto – ha riferito – Infatti,  i dati riportano che nei mesi di marzo e aprile le violenze domestiche sono aumentate sensibilmente”.

Ha preso poi la parola il sindaco Arena, che ha ringraziato tutti e si è dispiaciuto del fatto che ancora oggi si debba parlare di violenza di genere. Ed ha aggiunto che in onore di questa giornata ha fatto dipingere una panchina di rosso per metterla al centro di Piazza del comune.

E’ intervenuta poi l’assessore Alessia Mancini, che ha definito la violenza di genere una piaga sociale. “Le donne devono fare da rete tra di loro – ha detto – Non dovrebbe esistere questa giornata,  ma purtroppo il problema c’è e non si può negare. Bisogna eliminare lo stereotipo della donna che sta a casa e che si occupa della famiglia. La donna oggi si mette in gioco, lavora. Nella Regione Lazio ci sono 23 case antiviolenza e 9 case rifugio. Voglio ampliare questo numero e creare altre case. Si dà così un contributo di libertà alle donne che sono appena uscite dalle case per permettere loro di reinserirsi in società, crearsi una loro indipendenza economica”.

E’ stata poi la volta della presidente del tribunale di Viterbo, Maria Rosaria Covelli, che ha ringraziato tutti i presenti ed ha iniziato il discorso dicendo che la violenza di genere non si ferma, si annida negli stereotipi. “La violenza sulle donne può essere di varie forme: domestiche, sul lavoro, stalking – ha aggiunto – Durante il lockdown i casi sono raddoppiati notevolmente. Si è pensato di creare uno sportello per l’ascolto di vittime di reato”.

E’, quindi, intervenuto anche la dirigente scolastica Simonetta Pachella, che ha detto:  “Mi pongo sempre la domanda del perché abbiamo questo tipo di società. Questo è un fenomeno che riguarda l’atteggiamento delle famiglie che spesso giustificano i figli, porta ad un’incapacità di accettare una sconfitta, un rifiuto. Porta a reazioni non controllate. Poi si appoggiano agli stereotipi dove il più forte vince sul più debole. Ecco che si arriva alla violenza. Noi dobbiamo invertire questa tendenza, dobbiamo spiegare come affrontare l’abbandono e il rifiuto. Noi madri dobbiamo insegnare ai nostri figli a saper valorizzare la donna che hanno al loro fianco, ma non come oggetto ma come compagna”.

E’ stata poi la volta della segretari della Cna di Viterbo, Luigia Melaragni che ha spiegato come  quest’anno, come l’anno scorso, si è voluto promuovere la campagna “Scarpette rosse” e come abbiano aderito artisti e artigiani, ma anche commercianti. Ci saranno opere esposte tra le quali anche quelle dei ragazzi del liceo Artistico Orioli. ” Il lockdown ha creato molto disagio – ha evidenziato Melaragni – soprattutto per le donne imprenditrici che hanno dovuto rinunciare al lavoro per occuparsi della famiglia”.

Rosita Ponticiello, Presidente Camera Civile di Viterbo, che  ha voluto sottolineare l’importanza di un linguaggio non violento. “Le parole costruiscono mondi – ha riferito- Invito tutti a fare rete, la tutela delle donne passa anche attraverso la comunicazione”.

Donatella Salvatori presidente della Consulta del volontariato, ha riportato la testimonianza di Giulia, 24 anni, una modella che si è trovata a combattere con una malattia bruttissima, il cancro. Durante il periodo di cura ha preso 30 chili, ma a dare un colpo durissimo alla ragazza è stato il fidanzato il quale l’ha lasciata con un messaggio,  per via del suo aspetto fisico. Donatella afferma che lei continua a lottare per le ragazze come Giulia.

Nel frattempo a Piazza del comune è appena terminato il flash mob. L’associazione Chiano è scesa in piazza per lottare contro la violenza di genere, contro la disparità salariale,  contro il revenge porn, contro la cultura della violenza, contro i mass media che giustificano i carnefici. Sono lì perché ogni giorno è il 25 novembre. Sono orgogliosi di essere donne accanto alle donne.

Ha partecipato anche Stefano Ubertini, rettore dell’università della Tuscia. Secondo il rettore l’Università è fondamentale perché forma ed educa i ragazzi. La violenza è legata allo stereotipo della donna, chi nega questo nega l’evidenza.

E’ poi intervenuta  Antonella Proietti direttore sanitario della ASL la quale ha affermato che dal 2016 è attivo un percorso strutturato presso l’ospedale di Belcolle, che aiuta le donne. “Interessante è analizzare alcuni dati – ha evidenziato – Nel 2019 ci sono stati 59 accessi, durante il lockdown sono diminuiti notevolmente. Questo perché nel periodo di convivenza forzata le donne hanno avuto più paura a denunciare”.

La conferenza si è conclusa con il Sindaco Giovanni Arena e dietro di lui Palazzo dei Papi illuminato di arancione proprio in occasione di questa giornata dedicata alla lotta contro la violenza di genere.

 

 

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