Confesercenti, Peparello: “Un Natale condizionato dalla pandemia: pesanti perdite nella ristorazione”

VITERBO – E’ un Natale quello del 2020 fortemente condizionato dalla pandemia e dalle contromisure al diffondersi del virus. Il bilancio è pesante. Per il pranzo fino allo scorso anno si registravano circa 5/6 milioni di persone che che sceglievano di pranzare al ristorante. Nello stesso periodo delle festività da Nataler all’Epifania gli esercizi di ristorazione fatturavano circa il 20 % del fatturato annuo. Va tenuto conto che esistono in Italia più di 300mila esercizi di ristorazione. Quest’anno per i menu di Natale e Capodanno si assiste ad un calo di circa 20% della spesa con conseguente perdita di valore per le famiglie e una riduzione della spesa media dai 130/135 euro dell’anno scorso agli 80/85 euro di quest’anno.
Con la chiusura dei locali di ristorazione per tutto il periodo delle festività natalizie si registrerà un calo di forniture da parte dei grossisti. Per quanto riguarda Viterbo produttori e distributori valutano una perdita che si aggira intorno al 35/40 per cento rispetto allo scorso anno.
Resistono i prodotti tipici e tradizionali come pandoro, panettone, torrone, dolci da fornoche costituscono le eccellenze di qualità con vendite uguali a quelle dello scorso anno, ma anche i prodotti agroalimentari di qualità come salumi, formaggi, legumi, frutta secca, olio e vini, che tengono i livelli dello scorso anno con buoni risultati. Anche in controtedenza con dati nazionali e regionali,
Tornano in auge, dopo lo strapotere delle vendite on line, gli acquisti nei negozi di vicinato, soprattutto in quelli alimentari, ma resistono, seppure con qualche difficoltà, anche i negozi di ‘abbigliamento, calzature, pelletteria e accessori vari.
Si perderanno totalmente le quote di acquisto presso i tradizionali mercatini di Natale perché vietati, calcolati del 16 % lo scorso anno e del 6/8 per cento quest’anno.
In controtendenza quest’anno i prodotti tecnologici e informatici: si vendono meno smartphone, a vantaggio di pc e tablet. Si tratta quantunque di vendite motivate dalla didattica a distanza (DAD) e dalla formazione poiché scuole e corsi, per via delle pause imposte da lockdown e Dpcm, si svolgono on line e obbligano studenti e famiglie ad acquistare questi prodotti. Da ultimo la Confesercenti di Viterbo ha lanciato la campagna a favore dei negozi di vicinato e dei centri storici e più in generale una campagna con la quale si invitano i cittadini della Tuscia a comprare nei negozi di prossimità e ad acquistare le produzioni tipiche agroalimentare del territorio.

 

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