Confesercenti, turismo. Fase 2: “Poca chiarezza, servono certezze”

ROMA – “Le misure a sostegno del turismo non sono ancora state varate; dei protocolli sanitari per affrontare le riaperture non si conosce ancora nulla. Quando i campeggi e i villaggi turistici potranno riaprire i battenti? Ci aspettavamo delle risposte ieri dal Presidente Conte. E ancora niente”. E’ quanto afferma la Presidente di Assocamping Confesercenti Monica Saielli.
“Tutti incollati alla televisione ad ascoltare il discorso del premier che per l’ennesima volta ha profondamente deluso le nostre aspettative. Nulla di preciso è stato detto sugli aiuti specifici per il turismo, nulla è stato detto in riferimento a una data presunta di apertura di campeggi e villaggi turistici. E il DPCM, ieri adottato, continua a prevedere sospesa l’attività di campeggi e i villaggi turistici. Non è ammesso – spiega la Presidente di Assocamping – che le decantate misure a sostegno del comparto non siano ancora state messe in campo. Il turismo è il settore che per primo ha sofferto, che per ultimo si riprenderà e che in questo momento è completamente azzerato. Fatturati nulli ormai da due mesi, prenotazioni cancellate, casse vuote e mille incognite per il futuro stanno mettendo a repentaglio la tenuta delle nostre imprese. Chi ci governa non si rende conto della situazione che stiamo vivendo, ma è evidente agli occhi di un bambino che così non si può andare avanti. Con quali aspettative e su quali premesse possiamo ragionare su un’eventuale apertura? Brancoliamo nel buio perché ancora non conosciamo date di apertura, protocolli sanitari, misure a sostegno. Senza l’istituzione di un fondo di emergenza per il turismo – continua Saielli – che faccia arrivare nelle casse delle imprese turistiche denaro, e non credito d’imposta, assisteremo alla morte di tante aziende”.
“il decreto non ci soddisfa – afferma Renato Pacciadi di Tarquinia, presidente regionale Assocamping Confesercenti – Servono certezza sulle riaperture e interventi dello Stato a fondo perduto per far fronte alle perdite. E’ necessario anche intervenire su sgravi totali sugli oneri per i dipendenti. Peraltro la stagione appare piena di incertezze e senza interventi importanti da parte dello Stato si rischia di comprometterla del tutto”
Il presidente della Confesercenti di Viterbo Vincenzo Peparello, membro della presidenza nazionale sottolinea: “Servono contributi a fondo perduto; non è possibile che le imprse del settore turistico debbano indebitarsi ulteriormente per far fronte ai costi fissi, pena il futuro fallimento. Sono state richieste a gran voce misure economiche e finanziarie che dovranno servire a sostenere le imprese per affrontare la ripartenza: credito d’imposta sui canoni di locazione esteso anche alle strutture ricettive, moratoria di ogni forma di finanziamento a 18 mesi, sospensione dei canoni demaniali, esenzione di TARI e IMU, sgravi contributivi per nuove assunzioni. Il settore, che nel Viterbese costituiva una delle più importanti risorse, sta vivendo una situazione di incertezza che non può essere retta un giorno in più. Il turismo è lasciato completamente alla deriva – conclude Peparello – e si rischia di vedere scomparire, per chiusura definitiva, numerosi impianti”.

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