Consiglio Comunale, il sindaco Arena: “O si apre Villa Lante o togliamo l’acqua”

di WANDA CHERUBINI –

VITERBO – La consigliera comunale Elisa Cepparotti presenta interrogazione al sindaco sulla chiusura di Villa Lante, apertura limitata solo a sabato e domenica e con accesso a numero limitato. “Se prima vi erano 500 accessi settimanali, ora abbiamo solo due giorni in cui gli ingressi sono contingentati. Sarebbe più logico distribuire su più ore gli accessi e riaprire in più giorni. Le famiglie, i bambini ora si trovano a stare per piazze e giardinetti. Come fanno sagre, musei, spiagge a garantire il giusto distanziamento e non 14 ettari di parco. Inoltre, Villa Lante è fonte di turismo e diverse attività potrebbero avere una boccata di ossigeno. Quindi, chiedo al sindaco di intervenire e far presente le esigenze dei cittadini e sollecitare il ministro e chi di competenza in modo da modificare questi orari di apertura e trovare le risorse per mantenere un

Cepparotti

parco così bello e promuoverlo”. Scardozzi si associa a quanto detto dalla Cepparotti e aggiunge: “Il 20 giugno siamo stati dalla dottoressa Gabrielli con l’assessore De Carolis per il biglietto unico Villa Lante e Rocca Albornoz.  Il problema non è il Covid, ma Villa Lante non ha più i finanziamenti che le venivano dati. Bisognerà fare intervento al ministro Franceschini. Le chiacchiere sono tante, ma mancano i soldi su Villa Lante, come ci ha spiegato la dott.ssa Gabrielli.

Il sindaco Arena ha risposto: “Ormai questa situazione non può essere portata oltre. Quel polmone verde meraviglioso che tutta l’Italia ci invidia non può rimanere centellinato per pochissime persone, ne soffre tutta la comunità viterbese. Il ministero deve assolutamente trovare queste risorse. L’acqua di Villa Lante la paga il comune di Viterbo. Quindi, o si riapre Villa Lante o si chiude l’acqua. Non siamo più disponibili ad andare avanti con questa situazione”.

Antoniozzi

Il consigliere Antoiozzi ha aggiunto: “Villa Lante fu consegnata al comune di Bagnaia, quindi, è proprietà dei bagnaioli ed hanno il diritto di usarla come giardino di casa loro. Quindi continuare a trattarla unicamente come un bene culturale è riduttivo. E’ bene che il ministero capisca che sta trattando un bene che fa parte della vita quotidiana dei cittadini di Bagnaia e di Viterbo”.

La consigliera Delle Monache è poi intervenuta per un’interrogazione urgente: “Sono venuta a sapere, stamani, che la dipendente dell’ufficio anagrafe di San Martino al Cimino lavorerà fino a questa settimana e andrà in ferie per due mesi e poi in pensione. Sono veramente preoccupata della situazione che si verrà a creare a San Martino. Chiedo al sindaco di individuare un dipendente che possa per due volte a settimana rendersi disponibile a coprire questo servizio”. Il sindaco Arena ha risposto: “Quella dell’ufficio anagrafe nelle frazioni è una problematica mai risolta completamente, dobbiamo trovare il modo di fare due pomeriggi per ogni frazione, proposta da valutare. Con le nuove entrate sopperiremo questa lacuna. Chiederò alla dipendente di venirci incontro prima del pensionamento”.

Il consigliere Giulio Marini ha rimarcato: “Nel 2012 c’è stato atteggiamento di chiusura delle assunzioni negli uffici locali e questo ha inciso non solo nelle circoscrizioni. Lo sblocco della assunzioni c’è stato adesso. L’ente locale sta subendo da 8 anni una diminuzione del personale che va ad incidere sull’organizzazione dell’ente”.

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