Consiglio comunale: riqualificazione piazzale Gramsci, ecocentro del Poggino e strada Acquabianca

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- Il consiglio comunale di questa mattina è iniziato con le interrogazioni della consigliera comunale Chiara Frontini (Viterbo 2020) al sindaco Giovanni Arena sullo stato dell’arte dell’ecocentro del Poggino ed all’assessore Laura Allegrini sul progetto di risistemazione di piazzale Gamsci. Riguardo a questo ultimo punto, Frontini ha evidenziato che l’assessore si era impegnata a condividere nel consiglio comunale il progetto, soprattutto se avesse comportato l’abbattimento pini secolari. “Il progetto è andato avanti  – afferma Frontini – ed è previsto l’abbattimento dei pini secolari senza nessun coinvolgimento. Ci sono 608 mila euro sul piatto per il rifacimento dell’asfalto e la realizzazione di passaggi sopraelevati. Con gli stessi fondi possiamo immaginare un intervento che riqualifichi il verde, preservi gli alberi e garantisca la viabilità. Noi abbiamo lavorato ad una proposta alternativa”.

Per quanto riguarda l’ecocentro del Poggino il sindaco ha risposto: “L’iter amministrativo è giunto al termine, c’è il nulla osta dell’urbanistica, si stanno effettuando le procedure per fare il bando per la realizzazione dell’opera. Da adesso in poi i tempi si dovranno accorciare. Mi auguro che sia realizzato entro l’anno”. L’assessore Allegrini ha risposto: “Ci siamo già confrontati sulla stampa su questo tema perché è uno degli interventi più signficativi di questi mesi. Nasce da un’esigenza di sicurezza perché l’asfalto è ammalorato ed è stata rilevata la pericolosità dei pini nelle perizie che non provengono dall’assessorato settore VI, ma dal settore ambiente e verde pubblico. Perizie dalla quali si è tenuto conto e ci dicono che questi alberi sono arrivati a fine vita. Non mi sottraggo alla discussione su questo tema. Non voglio passare per l’assessore che ha tagliato i pini! La discussione si potrà fare anche sulla sostituzione di altre essenze, non mi vede contraria e non mi sottraggo. Intanto è importante mandare avanti le procedure perché questo intervento è urgente per motivi di incolumità pubblica ed è importante che sia fatto in un certo modo senza recare tanto disagio alla città essendo un nodo cruciale per la viabilità”. Ma la consigliera Frontini ha controbattuto: “E’ vero che ci sono relazioni di tecnici, l’ultima relazione fatta nel 2018. Non è vero che gli alberi sono pericolosi perché malati. Nell’ultima relazione erano stati individuati solo due alberi che dovevano essere abbattuti, cosa fatta già nel 2018. Per tutti gli altri, quattro sono da monitorare, mente tutti gli altri sono in perfetto stato di salute. Credo che si possa studiare con voi una soluzione che permetta di garantire la sicurezza viabilità e salvaguardare lo skyline della città. Se noi tracciamo una strada che possa essere buona pratica di qualificazione e fruizione del verde urbano facciamo un miglior servizio alla città piuttosto che abbattere tutto”. L’assessore Allegrini ha rimarcato: “Da parte mia c’è la massima disponibilità, ma questa è una interpretazione della perizia, perché parla di fine vita degli alberi entro i prossimi 20 anni”.

Si è quindi passati alle interrogazioni del consigliere Galati. La prima ha riguardato la situazione di strada Acquabianca, dopo la frana. “Cosa ha fatto in tutto questo tempo il sindaco per risolvere la situazione? E’ vero che la strada è di competenza della Provincia, ma la località sta nel comune di Viterbo. Il sindaco si deve fare promotore sia dei disagi che per tutte le attività produttive che hanno rilevato una riduzione del fatturato. Bisogna che intervenga presso la Provincia per cercare di risolvere questa situazione Non si può più rimandare”.

Le altre interrogazioni hanno riguardato la viabilità di località La Quercia con investimenti di pedoni. Galati ha chiesto di valutare se è il caso di installare dei dossi artificiali per cercare di ovviare al problema. Altra interrogazione è quella sugli impianti di conduzione di gas metano nel centro storico. Sono a norma di legge? Il sindaco ha risposto. “Per strada Acquabianca sicuramente la parte interrotta crea problemi per le attività commerciali. Tre giorni fa ho sollecitato l’amministrazione provinciale e mi è stato detto che è stato affidato l’incarico del progetto preliminare all’ing. Cosentino, che sta facendo un progetto dove deve esse coinvolto sia il privato per il 30 per cento che l’amministrazione provinciale per il 70 per cento. Al di là degli aspetti burocratici, ci sono due elementi da considerare: l’autorizzazione della Sovrintendenza e il declassamento perché zona boschiva e deve essere declassata per intervento”. Sui tempi ha detto: “In programma è di fare l’intervento su Strada Acquabianca entro la prossima estate. Per i dossi su viale Trieste all’altezza della Quercia ho inviato il parere tecnico al comandante ed all’assessore Ubertini. Per quanto riguarda le caldaie del centro storico, finora la Provincia si è mossa con una legge regionale pervenuta da poco tempo. Ora l’amministrazione provinciale provvederà al controllo obbligatorio per legge anche per la città di Viterbo”.

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