di FEDERICO USAI-
VITERBO – Consiglio comunale straordinario aperto, oggi pomeriggio alle 17.00 con all’ordine del giorno la situazione della criminalità organizzata nella città di Viterbo, anche alla luce delle relazioni semestrali della direzione nazionale Antimafia.
E’ intervenuto il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho.
Hanno partecipato al dibattito il prefetto di Viterbo, Bruno, il presidente della Provincia di Viterbo Nocchi, il presidente (ff) del Tribunale di Viterbo Turco, il procuratore della Repubblica Auriemma, il questore Sant’Elia, il comandante del comando provinciale Carabinieri Antonazzo, il maggiore della Guardia di Finanza e il comandante dei Vigili del Fuoco Pozzi. Presenti al consiglio straordinario sia a Palazzo dei Priori che on line la maggioranza dei consiglieri . Dopo il saluto del Sindaco Arena al procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho, sono intervenuti i consiglieri e capo gruppo Barelli, Buzzi, Serra, Micci ed Erbetti che hanno messo in evidenza come la mafia sia un cancro da estirpare e la cura per farlo è l’intervento dello Stato.
Il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho, dopo aver preso la parola ha affermato : “Per me è un segnale molto forte che a Viterbo venga convocato un consiglio comunale straordinario per parlare di mafia. La vostra è stata una scelta importante, è fondamentale parlare di mafia, approfondire questo tema con la sensibilità di chi ha avuto una vicenda come quella che ha toccato questo territorio che evidenzia come non esistano territori immuni. Purtroppo la criminalità mafiosa si insinua ovunque abbia la possibilità di gestire affari ed esprimere la propria capacità di controllo del territorio. Qui abbiamo da giugno una sentenza della corte d’appello che riconosce la presenza di una organizzazione mafiosa costituita da un soggetto che da quindici anni si era spostato da Lamezia Terme in questa città, e che ha intrattenuto rapporti con la criminalità albanese presente sul territorio ed ha avuto la capacità di organizzarsi in un gruppo criminale per assumere la fisionomia del gruppo mafioso, si era parlato di piccole mafie, ma non esistono piccole mafie, esistono solo le mafie. L’associazione mafiosa non si limita ad un programma e non commette solo reati ma qualcosa in più. Condiziona, intimidisce. determina omertà. E’’ questa la parte intollerabile, il cittadino deve pensare qual è il patrimonio più importante, che è la libertà, patrimonio di tutti. Le associazioni mafiose violano il patrimonio più significativo ovvero la libertà. I cittadini dovrebbero essere le sentinelle della città, denunciando subito quello che accade cancellando l’omertà che spesso ti attanaglia. La mafia si può sconfiggere, tutti sono contro le mafie e ci deve essere la volontà nel denunciare ciò che accade per fare in modo che Viterbo non cada nelle mani della mafia e della camorra. Bisogna prevenire e impedire agli estranei di entrare nel territorio non fidandosi di chi offre soldi per l’acquisto di negozi e ristoranti, capire da dove vengono quelle offerte e quei soldi, avvisando le forze dell’ordine affinchè non venga compromessa l’attività economica della città.
Le forze dell’ordine viterbesi, partendo dal territorio hanno interpretato i segnali che si evidenziavano come segnali operativi dell’attività mafiosa e non è da tutti. Le varie attività acquisite dai compro oro ai locali di intrattenimento notturno, erano già presenti come gran parte delle estorsioni. I tanti danneggiamenti, i tanti incendi di macchine sono piccoli fatti che hanno dimostrato la presenza delle mafie che vogliono togliere la libertà e condizionano e costringono a comportarsi in un certo modo. Bisogna riconoscere alle forze di polizia che lavorano in questo territorio un grande merito per quel che è stato fatto.. ”
Dopo l’intervento del procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho e la conclusione del sindaco Giovanni Arena si è concluso il consiglio straordinario.