BAGNAIA (Viterbo) – Grazie all’Associazione Amici di Bagnaia, sabato 21 settembre ore 10,30, verrà inaugurata nello splendido loggiato della Palazzina Montalto di Villa Lante, Bagnaia, la mostra di pittura e scultura di Riccardo Sanna. Attraverso i suoi lavori, l’artista ci invita a esplorare un immaginario oltre il visibile, tra memoria e realtà.
Non perdete l’occasione di immergervi in questa esperienza artistica coinvolgente e suggestiva. Vi aspettiamo!
Sabato 21 settembre, domenica 6 ottobre 2024.
Sono dense di misticismo le porte di Sanna, filtri, luoghi dell’osmosi attorno ai quali l’artista costituisce una serie di relazioni tra l’io e il mondo, tra coscienza e memoria, tra lo spazio dell’esistenza e l’infinito. Una visione poetica radiosa e pacificata con la caducità dell’uomo, percependo il mistero, il significato profondo di una dimensione altra che quella caducità comprende e trascende. Le porte di Sanna sono erose dal tempo, materia alla quale è affidato il compito di conservare e testimoniare la memoria, le tracce. Materia che Sanna impregna e porge a simbolo di sentimenti, ricordi, intuizioni sull’anima di luoghi e persone.
(Patrizia Sora)
“Infiniti Passaggi “ è il titolo della Rassegna di opere pittoriche e scultoree di Riccardo Sanna la mostra continua presso il loggiato della Palazzina Montalto di Villa Lante Bagnaia.
Per lui significa molto questo immettersi in un immaginario“oltre”, dove le porte materiali divengono accessi a ciò che nel nostro esistere ancora è collocato al dopo, allo sconosciuto e al destino. E’ una sequela di dipinti che ormai si protrae da anni all’interno del suo studio, come se fosse un “mantra” della ricerca artistica, dell’inseguire, al di là dello spazio, l’orizzonte che dilaga nell’infinito. Sostenuto da questa intuizione Sanna permette l’ingresso in un’altra dimensione di sensazioni, sentimenti, ricordi, sogni, persone, eventi, ponendoli “aldilà della porta”, con evanescenze tipiche del mistero che attrae, affascina, crea timore e a volte impaurisce.
Infatti la libertà dell’immaginare spesso esula da condizioni materiali ed immanenti, crea mondi per ciascuno di noi e noi stessi; appena ne percepiamo, anche se nel sogno, la presenza immediatamente ci immergiamo in loro, ricercando il perchè di tanta attrazione. Ognuno lascia che il suo essere si abbandoni nei mondi diversi che presuppone esistano o si desidera che esistano. E in questa comune condizione in cui la solitudine umana, la cosciente consapevolezza di un futuro paradiso o di un luogo in cui andare, sospeso tra il sogno e l’universo, possa effettivamente far parte di se stesso, diviene desiderio di esserne assolutamente parte, di viverne realmente lo stato di grazia e la dimensione sospesa tra sogno e realtà, tra sgomento e sorpresa,. tra dolore e gioia.
Superando le minuzie dei particolari, le opere di Riccardo Sanna, rivelano una velocità esecutiva che è tipica di chi vuole fissare una pressante ed urgente sensazione, una necessità di esprimersi che non permette ritardi, per vedere, quanto prima possibile, il pensiero apparire agli occhi nella sua completezza e nella sua soggettiva visione ed efficacia, così come l’alacre e fecondo pittore che è desidera e realizza.
Numerosi sono i quadri presenti in questa mostra personale che si ispirano a questa sua ricerca e percorso artistico. Si schierano sui cavalletti del loggiato, colorandone lo sfondo di tinte luminose e colori che si fondono tra freddi e caldi, creando un susseguirsi di immagini assolutamente corrispondenti al tema, piacevolmente interrotto da presenze di piccole sculture di bronzo e legno, in un’alternanza che crea una sorta di movimenti e sussulti dell’anima e della memoria, vaganti e sospesi tra l’irreale e il reale.
La Porta, una porta che il peso e l’usura del tempo con sé porta, ancorata ai pioli di un’epoca piena di fascino e romantica nostalgia.Il Maestro Riccardo Sanna, o-sanna le porte,angeli custodi, senza tempo, pregne di storie,di vissuto che, pur impenetrabili alla vista,perforano i sentieri dell’anima e vi risiedono per sempre. Oltre il diaframma della Porta,intimità domestica e socialità convergono e divergono, nel pieno rispetto dei propri ruoli e della propria identitàLa vita è per Sanna una Porta, nei cui solchi sono scavate storie individuali e storie collettive. Aperta, chiusa, sobria,elegante, sgangherata, sempre carica di vita,tradisce anche l’esatta fotografia dell’animo dell’artista in rapporto al fluire del tempo e alla circostanza.La Porta al civico 25 ri-porta al tempo della nascita, al Natale,al tempo della nuova vita e della speranza. E la festa. La Porta di Chia, di pasoliniana memoria, rivela la perdita di civiltà e di umanità, nel succedersi di un tempo corrotto e indifferente,attento alla cosa, al bene, più che all’uomo.La cura estrema dei particolari, dei materiali, l’utilizzo del bronzo conferiscono spessore e affidabile solidità alle Porte,simbolo di sicurezza, amore, intimità, fratellanza.Si aprano le porte – ci dice Sanna – nessuno sia messo alla porta.