Conversazioni sociologiche con Francesco Mattioli, il 16 dicembre a Palazzo dei Papi

I libri di sociologia li leggono quasi esclusivamente gli “addetti ai lavori”, studiosi e studenti della disciplina. Così possono risultare impegnativi per chi non è del ramo.
In moltissimi altri casi ci sono libri “di sociologia” che non sono scritti da sociologi, piuttosto da filosofi, opinionisti e cosiddetti “pensatori”. Poiché trattano di problemi sociali, cioè di convivenza e di relazioni, si pensa che questi libri trattino di sociologia; essendo rivolti ad un più vasto pubblico, spesso sono scritti in modo brillante, accattivante, provocatorio, tanto che molti hanno fatto scuola. Ma la sociologia è una scienza, e come tale deve essere trattata: si fa sociologia solo facendo ricerca. Sul campo.
Tuttavia se la scienza, e quindi la sociologia, vuole diventare un patrimonio comune di conoscenze, deve essere divulgata; deve stimolare una conversazione con la gente, per condividere considerazioni, offrire dati, suggerimenti, spunti di riflessione.
Nel tentare di raggiungere questo obiettivo sono stato fortunato. Dopo 42 anni di insegnamento universitario alla Sapienza, dove ho “fatto sociologia” conducendo ricerca sociologica “sul campo”, sono stato “arruolato” dall’Università Lions dell’ Età Libera. Qui ho capito che se si doveva parlare di sociologia dovevo considerare e incoraggiare l’attenzione di tutti: adottare un linguaggio accessibile, trattare temi della quotidianità, ma anche proporre novità, nuovi modi di vedere le cose così come le scienze sociali – le “scienze” sociali – stavano facendo nel mondo.
E senza necessariamente utilizzare scrupolose note a pié di pagina o la solita erudita bibliografia in fondo al libro per accreditare accademicamente ogni concetto espresso.
Così ho invitato a riflettere meglio sul concetto di precauzione, all’epoca del Covid; o parlare di “incertocene” trattando delle complicate prospettive della nostra società; o citare la fisica quantistica per spiegare il complesso rapporto tra realtà e immaginazione. Tra il 2019 e il 2023 ho scritto cinque “Conversazioni”; complici le conferenze dell’Università dell’Età Libera, ma anche le discussioni con mia moglie Cinzia, da cui trarre, magari d’improvviso, un lampo, uno stimolo, un’occasione, una sfida. E complici anche la Casa Editrice Aracne di Roma, nelle sue varie collane, che mi ha accompagnato dal tempo del mio Manuale di Sociologia,“La comunicazione sociologica”; e l’Editore Bonanno, con la quale pubblico manuali specializzati da venticinque anni, dalla sociologia visuale alla sociologia della città, fino agli studi sulla sicurezza urbana.
Francesco Mattioli

La verità, che cosa è la verità? Conversazione prudente su scienza e miracoli al tempo della società dell’incertezza, Tipheret, 2023
Qui il sociologo affronta un tema difficile, ambiguo, impegnativo; ma forse proprio per questo affascinante. Il sovrannaturale attrae, ma disorienta. A parte la religione, le società umane hanno sempre espresso sciamani, maghi, santi che a qualche titolo sembravano poter dialogare con l’ultraterreno e con il divino. Poi è arrivata la scienza galileiana e ha asserito che il reale è soltanto ciò che si può sottoporre ad esperimento; il resto sono sogni o, peggio, fandonie e inganni. Tuttavia, con l’avvento della meccanica quantistica tutto è stato rimesso in discussione: la realtà non è del tutto definibile, può essere sorprendente, vale per il significato che le attribuiamo, può essere persino multipla. Allora, riemerge il potenziale demiurgico dell’Uomo-Prometeo, o dell’Uomo Figlio di un Dio, a cui tutto può esser concesso, se solo lo vuole, o se sa meritarlo.
pp.160

Ma anche:

Conversazioni sociologiche per tennisti seriali, Ed. Aracne Saggistica, 2019
Perché ciascuno di noi gioca a tennis per tutta la vita senza esserne consapevole, cercando di mettere a segno i propri colpi, ma dovendo anche rispondere a quelli degli avversari? Come mai anche chi comanda obbedisce al suo sottoposto? Perché quando incontri uno sconosciuto sai già molto di lui? Che cosa hanno in comune una chat di amici e una fotografia? Vi propongo una lettura diversa e alternativa delle nostre esperienze relazionali.
pp.140
Il volume fu presentato nell’ultima edizione di Caffeina Libri a Piazza S. Lorenzo, Viterbo, Settembre 2019, ospite e commentatore Francesco Giorgino.

I rischi della precauzione. Breve conversazione su rischio, prevenzione e precauzione ai tempi dell’incertocene, Ed. Aracne, 2021
Viviamo in una società rischiosa, non solo perché minacciati da nuovi pericoli, ma perché possediamo un maggior numero di possibilità di fronteggiarli e diventa sempre più difficile compiere la scelta giusta. Mentre con la prevenzione sappiamo come eludere una minaccia, quando non abbiamo elementi sufficienti per fronteggiarla dobbiamo ricorrere alla precauzione, che tuttavia introduce elementi di contingenza, di soggettività e rappresenta una delle più evidenti espressioni dell’incertezza che caratterizza la postmodernità.
pp.168

Domani è sempre un altro giorno. Conversazione su logiche, rischi e ineluttabilità del cambiamento, La Bussola, 2022
Il cambiamento è parte integrante della realtà umana e naturale, a volte necessario, a volte imprevisto; c’è chi lo desidera e chi lo teme. Facilitandolo o contrastandolo, l’Uomo ha creato la Storia. Oggi esso sembra correre più di ieri, generando incertezza. Due sembrano le criticità al riguardo: la minaccia della crisi ambientale e l’impetuoso sviluppo dei media di massa, che offrono visioni contraddittorie della convivenza umana. Il cambiamento è una sfida quotidiana, ma anche un’occasione per conoscersi e riconoscersi nel complesso divenire dell’antropocene.
pp.184

Contro, La Bussola, 2023
Essere contrario, essere contro; è il comportamento dell’individuo di fronte ad un ostacolo, ad un avversario, ad una idea. In opposizione all’immobilismo e a fronte di un pensiero unico che soffoca la creatività e la libertà, significa ricercare l’innovazione, realizzare il cambiamento, perseguendo quella crescita individuale e collettiva che esalta le prerogative dell’Essere Umano. E tuttavia, c’è un anche un “essere contro” che può condurre alla rovina: accade quando mettiamo a repentaglio la conservazione dell’ambiente naturale e quindi il nostro stesso futuro; o quando esprimiamo un anarchismo egoistico e senza costrutto che minaccia quel sistema pattizio su cui si fonda la sopravvivenza della società.

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