Corniglia: “Scuola, ancora studenti in sciopero nella Tuscia contro gli orari delle lezioni”

VITERBO- Riceviamo dal consigliere del comune di Montalto di Castro, Francesco Corniglia e pubblichiamo: “Scuola, ancora studenti in sciopero nella Tuscia contro gli orari delle lezioni. Ieri hanno manifestato i ragazzi dell’istituto superiore Francesco Orioli di Viterbo.
Il dovere della politica é ascoltare queste proteste perché nascondono problemi concreti e reali che si riversano sulle famiglie. É dovere degli amministratori regionali trovare una soluzione per coordinare le uscite dagli istituti scolastici con gli orari dei mezzi di trasporto.
L’assessore regionale ai trasporti e la presidente Cotral si siedano al tavolo e trovino mezzi e fondi per consentire agli studenti un rientro a casa in orari decenti.
Non é accettabile che in alcuni casi lo studente stia fuori casa per dodici ore, arrangiandosi con un panino o un pezzo di pizza. Come può essere accettato questo? E il benessere e la salute dei ragazzi? Che ne pensa l’assessore alla sanità regionale? É normale che un adolescente aspetti un mezzo di trasporto per più di un’ora e mezza per strada? Ne giova la sua salute? E il suo tempo libero che fine fa? E il tempo per studiare dove lo trova?
Come già esposto giorni fa porto un esempio concreto che riguarda proprio l’istituto Orioli.
Tratta Viterbo – Montalto di Castro.
Ingresso ore 08:00, orario di uscita da scuola ore 14:10, corsa Cotral per il ritorno a Montalto ore 14:00 e successivamente ore 15:45 il che vuol dire tornare a casa alle 17:00.
Ingresso ore 09:40, orario di uscita da scuola ore 15:50, corsa Cotral per il ritorno a Montalto ore 15:45 e successivamente ore 17:25, il che vuol dire tornare a casa alle 18:40 !
Come é possibile avere un vuoto di un’ora e 45 minuti tra una corsa e l’altra?
La Regione non ha i soldi per pagare una corsa aggiuntiva? Cotral non ha mezzi o autisti sufficienti? Servono risposte e chi ha responsabilità deve darle. Rivedere l’ingresso scaglionato alle 08:00 ed alle 09:40, riprendere in considerazione la DAD, potenziare i mezzi pubblici.
Le famiglie non possono farsi carico di questi problemi e risolverli pagando ogni giorno il pranzo fuori casa ai propri figli o andarli a prendere sostituendosi ai mezzi pubblici per i quali hanno già pagato l’abbonamento.
Inutile che la politica si riempia la bocca di vuote parole a favore dei nostri ragazzi se poi nel concreto vengono trattati così”.

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