Coronavirus, al via da lunedì i test sierologici nella Regione Lazio

di WANDA CHERUBINI –

VITERBO – Al via da lunedì la più grande indagine di sieroprevalenza svolta in Italia. A presentarla questa mattina, in video conferenza, presso l’ospedale Spallazani di Roma,  il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti insieme all’assessore alla Sanità e Integrazione Socio Sanitaria, Alessio D’Amato.  In totale sono 300 mila i test sierologici che verranno effettuati nel Lazio. “I testi nascono da presupposti scientifici e verranno somministrati ai soggetti maggiormente esposti al Covid-19, quindi gli operatori sanitari, i farmacisti e coloro che operano nelle strutture sanitarie accreditate, chi si occupa delle pulizia delle stessi, chi opera nei servizi esternalizzati e gli operatori delle Rsa, questi ultimi sono oltre 100 mila”- ha esordito Zingaretti. I test saranno somministrati anche alle forze dell’ordine. “Si partirà da lunedì con la Guardia di Finanza per proseguire con i Carabinieri e la Polizia, la guardia costiera, la polizia penitenziaria (60 mila persone) e poi tutti gli altri – ha proseguito l’assessore D’Amato –  Si tratterà di un’adesione volontaria con consenso informato, che ci permetterà di tracciare e raccogliere i dati, a cura dello Spallanzani per effettuare così la più grande indagine di sieroprevalenza per comprendere come il virus sia circolato. Il test sierologico si basa su un prelievo venoso e negli istituti penitenziari  si farà un prelievo capillare. Se il fattore è positivo si passa al tampone naso-faringeo. Si potranno avere due circostanze: tampone negativo non ha più attività antivirale , tampone positivo: il soggetto è posto in isolamento. E’ un elemento importante per i flussi che arriveranno nella gestione del sistema sanitario regionale  e che saranno gestiti dallo Spallanzani, garante di tutte le procedure, così come gestirà i dati delle nostre Asl che quelle dei medici di medica generale attraverso la piattaforma Lazio Dottor Covid. L’attività durerà almeno 30 giorni. Abbiamo una capacità produttiva di 10 mila unità al giorno. Contiamo di avere i primi risultati il 25 di questo mese”.

L’assessore D’Amato ha, quindi, aggiunto che in un secondo step si procederà con i laboratori autorizzati, che sono 172 a livello regionale, sempre con la modalità del prelievo venoso ed a cui si accederà con prescrizione del medico curante. “In questo modo potremo avere una banca dati rilevante- ha rimarcato- Nel caso di positività il cittadino contatta il suo medico di base e nelle successive 48 ore potrà recarsi presso i presidi sanitari regionali attraverso la modalità drive-in, ovvero senza uscire dalla propria auto. Questa indagine- ha rimarcato D’Amato – nasce da una metodologia già sperimentata in soggetti lavoratori dello Spallanzani e Tor Vergata. Pensiamo che con questa indagine si confermerà un tasso di circolazione del virus basso. Prevediamo una stima del 3% di circolarità.  A noi ci consentirà di avere una qualità del dato più efficace. Ci attendiamo un 1 % di soggetti asintomatici  con presenza di Igc per cogliere in maniera preventiva l’attività virale in corso. E’ uno sforzo straordinario che sta facendo il sistema sanitario regionale. Ringrazio tutti gli operatori mobili che si recheranno presso le caserme, costituiti da circa 40 unità. Ringrazio tutti gli operatori delle Asl, il Sisp per potenziare le attività di Drive in, che saranno attivi dalla fine della prossima settimana. Lunedì partiremo con tutto il personale sanitario e della Guardia di Finanza. E’ questo uno sforzo importante nella battaglia contro il Coronavirus. Ringrazio anche la dott.ssa Capobianchi che ha per prima isolato in Italia il virus”.

Zingaretti si è, quindi, associato ai ringraziamenti dell’assessore D’Amato ed ha aggiunto: “Il nostro obiettivo anche in questa fase è lo stesso: vogliamo aumentare il livello di sicurezza per i cittadini anche in questa fase di convivenza con il virus. Questa sicurezza si ottiene in più modi, a partire dalle riaperture in piena sicurezza. Faccio poi un invito a tutti i ministeri e uffici pubblici di prevedere a inizio turno dei lavoratori la misurazione della temperatura. Sempre in materia di sicurezza parte un’altra campagna per la sicurezza in casa, usando asciugamani individuali, distanziamenti, prodotti igienizzanti per la casa.  Oggi parte un’altra stagione anche per la parte sanitaria e di prevenzione, che si basa su tre scelte: quella di oggi, con i test di sieroprevalenza. E’ ovvio che tutto ciò andrà accompagnato da una grande prudenza, valutando settimana per settimana i passi da fare per le riaperture e la vita sociale. La seconda scelta riguarda la conferma della vaccinazione antinfluenzale per gli over 65, che partirà in autunno. E’ una scelta che ha degli obiettivi chiari: facilitare l’individuazione dei contagi nel più breve tempo possibile e per avere un autunno nel quale possiamo essere pronti a tutto, quindi, limitare l’affluenza negli ospedali per influenza stagionale. Infine, ringrazio lo Spallanzani, che sta facendo passi in avanti sul vaccino anti Covid: finanziamo con 5 milioni di euro la ricerca del vaccino e da giugno partirà la sperimentazione sull’uomo. Tutto questo cambierà il sistema sanitario regionale. Stiamo rafforzando le attività di medicina territoriale, mettendo in campo sempre di più  strumenti di cura a distanza, dalla medicina all’app dottor Covid, ridando agli ospedali dei livelli di appropriatezza. E’ una battaglia difficile, che non è finita, però, io credo, guardando al mondo, che il contenimento messo in campo nella più grande metropoli come Roma ha limitato i livelli di contagio, grazie ai comportamenti delle persone ed alla tempestività di intervento degli operatori sanitari”.

L’assessore D’Amato ha risposto poi ad alcune domande. La prima riguardante le Rsa. Ha detto che la Regione sta monitorando le 600 Rsa e, dove emergono situazioni gravi, si è provveduto a interi svuotamenti di strutture ed a segnalare alle autorità competenti eventuali irregolarità. “Chi ha tradito gli anziani- ha affermato D’Amato – non può stare nel sistema sanitario regionale. Bisogna ripensare complessivamente alla rete di assistenza agli anziani, che deve essere maggiormente adeguata alle loro esigenze e quello che abbiamo visto non è accettabile”.

Altra domanda,  quella relativa alla plasmoterapia, sperimentazione già avviata con successo a Mantova e Pavia. La Regione Lazio in merito cosa sta facendo?  “La Regione Lazio – ha risposto il direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito–  ha già adottato circa 2 settimane fa un atto  per avviare il modello della raccolta per mettere a punto la titolazione che è stata  affidata a questo istituto per livello di neutralizzanti. Le notizie di stampa  hanno bisogno di conferme e di  numeri perché ora parliamo ancora di un numero limitato di persone. Proprio ieri è stato avviato il coordinamento di un programma nazionale che vedrà questo istituto impegnato sia nelle definizione di modelli  standard di valutazione degli esiti che nella messa a punto di un pannello sulla quantificazione uguale  in tutto il Paese di livelli di anticorpi protettivi. La Regione Lazio anche in questo caso ha attivato una procedura per  la donazione e la scelta,  affidata a due persone, una è il responsabile del centro di prelievo del San Camillo, il secondo è il manager per le malattie infettive di questo istituto, in maniera da organizzare questo sistema. Va considerato che ci troviamo in una Regione con livelli di prevalenza bassi  e che come ha detto ieri Aifa è necessario adottare uno studio randomizzato controllato per non dare false speranze. Colgo l’occasione per spiegare che questa  malattia ha finestre di opportunità diverse a seconda del momento. Non esiste un unico modello  di gestione e finora i farmaci utilizzati si sono dimostrati inferiori alla qualità della cura erogata  e all’uso appropriato della terapia intensiva”.

Sulla problematica delle mascherine a 50 centesimi che non si trovano come i guanti, infine, Zingaretti ha risposto: “So che da ieri il commissario Arcuri ha trovato un accordo con le associazioni di riferimento. Noi come regione abbiamo distibuito ai comuni centinai di migliaia di dispositivi, ovviamente monitoriamo attentamente la vicenda e se sarà necessario interverremo di nuovo, sapendo che la distribuzione individuale su un territorio di 6 milioni di persone inevitabilmente dovrà trovare  un rapporto nei rapporti di mercato, almeno quelle che stiamo portando sono provvisorie, durano un periodo di tempo. Lo dico da cittadino, avendo letto per altro come voi le notizie di stampa: se non sbaglio ieri l’Istituto superiore della sanità ha ricordato  che nell’ultimo decreto c’è anche l’indicazione di una mascherina di comunità, cioè in tessuto che si può produrre con l’unica avvertenza che sia fatta di tre tessuti. Siamo in una fase nella quale l’utilizzo della mascherina per la vita sociale ha individuato nel decreto anche un’altra opportunità  di consumo diffuso”.

Infine, sulle prossime riaperture Zingaretti ha ribadito: “Monitoriamo settimana per settimana il livello del contagio e sulla base del giudizio produrremo ordinanze regionali che o accompagneranno quella nazionale e se ci sarà la possibilità di allargare lo faremo, ma sempre con attenzione e perché la curva  epidemiologia permette ciò. Anche per questo sono importanti le campagne social che stiamo facendo perché la vera differenza la fa la persona quando esce di casa e nei luoghi di lavoro”.

A conclusione, Zingaretti ha risposto anche alla questione dei 14 milioni di euro dati  alla  Eco Tech  per le mascherine.  La Regione che possibilità ha di recuperare questi 14 milioni di euro?  “Abbiamo tutto l’interesse affinché su questa vicenda si faccia piena luce – ha risposto Zingaretti –  e faremo di tutto per appurare che cosa sia accaduto. Lavoriamo per il pieno recupero degli esborsi fatti dalla Regione”.

 

 

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