Coronavirus, crociere e traghetti, Codacons: “Diffidato il sindaco per l’adozione di protocolli per la sicurezza”

CIVITAVECCHIA (Roma) – Riceviamo da Sabrina de Paolis, responsabile nazionale Codacons Porti e Logistica di Civitavecchia e pubblichiamo: “A far data dall’11 marzo, dopo l’entrata in vigore dei decreti per il contenimento del Covid19, hanno continuato a girare per la città passeggeri sbarcati, dapprima ancora dalle navi da crociera, e in seguito, certamente fino alla data del 24 marzo, passeggeri provenienti dai traghetti da Barcellona, peraltro in condizioni di non sicurezza e rispetto dei decreti, come già denunciato dal Codacons alle Autorità competenti.
Anche dopo, e nonostante i proclami e i video del sindaco del 24 marzo di voler “chiudere il porto” ed effettuare controlli, in quella stessa giornata altri turisti e presumibilmente passeggeri del traghetto, sono stati avvistati e fotografati in giro per la città con tanto di zaini e trolley al seguito.
Il tutto mentre venivano invece effettuati posti di blocco e controlli ai “pericolosissimi” civitavecchiesi che senza ‘giustificazione’ scritta, per uscire di casa senza cane, terrorizzati, rischiavano una denuncia penale per andare a mettersi in fila al supermercato!

Apprendiamo ora dai giornali che devono ancora sbarcare i passeggeri della Costa Victoria (dove c’è stato con certezza un caso di positività al coronavirus), e che, probabilmente anche la Costa Diadema, con almeno 65 positivi al covid19 a bordo, approderà al nostro porto nei prossimi giorni.
Inoltre, veniamo a conoscenza che domani arriverà l’ultima corsa del traghetto Grimaldi proveniente da Barcellona.
Affinché non accada ancora quanto successo fino a martedì 24, e al fine di tutelare la cittadinanza dai possibili pericoli di contagio ai quali saranno ancora esposti gli operatori portuali e quindi tutta la cittadinanza, abbiamo diffidato, per tutti questi sbarchi, il sindaco e la Protezione Civile, affinchè vengano identificati e seguiti percorsi di sicurezza di coloro che sbarcano, anche relativamente all’applicazione della quarantena qualora le circostanze lo richiedano come da applicazione dei decreti e dei protocolli vigenti, avvertendo che in caso di omissione e di applicazione dei decreti, la Procura dovrà indagare i destinatari per concorso in epidemia”.

 

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