Coronavirus, droni su Viterbo per Pasqua e Pasquetta, il sindaco: “Mai abbassare la guardia”

di WANDA CHERUBINI –

VITERBO – Il sindaco di Viterbo, Giovanni Maria Arena, dopo l’incontro con le autorità di questa mattina,  nel pomeriggio ha mandato in volo i droni che monitoreranno la situazione di Viterbo in occasione di Pasqua e Pasquetta. “Con questo bel tempo c’è qualcuno che si inventa qualche cosa e bisogna incrementare i controlli – spiega il primo cittadino –  In altre parti del mondo sono terrorizzati di un ritorno del virus, che potrebbe essere molto più forte di quello attuale, ma purtroppo da noi la gente pensa che capita sempre agli altri,  si sente immune da tutto ed ha comportamenti superficiali e, quindi, bisogna fare controlli e sanzionare chi esagera, come chi pensa veramente di fare la scampagnata di Pasquetta. Non è possibile perché è veramente malefico questo virus e, a seconda delle difese immunitarie che si hanno, si può soffrire parecchio con le conseguenze che tutti sappiano. A livello nazionale i morti continuano, aumentano i positivi rispetto agli altri giorni, anche se dicono che questo aumento è legato all’aumento dei tamponi, ma in ogni caso la situazione  è ancora critica e dobbiamo assolutamente non abbassare la guardia. Capisco che c’è tanta gente che pensa all’attività lavorativa che ha dovuto sospendere, ma non possiamo cedere in questo momento”.

Sulla riapertura delle librerie, negozi per bambini e silvicoltura, il sindaco commenta: “Questa riapertura la vedo come un qualcosa che da un po’ di speranza, perché nella realtà tutta questa necessità non la vedo. Il fatto che, però, si riapra qualcosa fa sperare alle persone che si possa entrare in quella fase 2 di cui  si parlava ormai dal 3 maggio. Ma mi raccomando che anche quando si entrerà in questa seconda fase, a maggior ragione, dobbiamo rispettare tutte le disposizioni che ci sono perché se si allargano le maglie di qualche attività, dobbiamo essere più attenti alle leggi e alle restrizioni che vengono date”.

Sui tamponi il sindaco Arena ha detto: “Stanno aumentando i tamponi, però il problema è quello degli asintomatici, che possono trasmettere il virus. Dopo Pasqua anche a Viterbo ci saranno  i test con il prelievo di sangue, che dovrebbero anche verificare le difese immunitarie. Questi test saranno effettuati  dagli ambulatori che hanno attrezzature  adatte, come il Giovanni Paolo I,  che dal 20 aprile inizierà a fare questi prelievi”.

Per quanto riguarda, infine, i controlli, il primo cittadini spiega: “I controlli ci sono e si fanno anche tante multe. La polizia locale ha elevato una sessantina di multe  da 350 euro solo in questi ultimi giorni  e sono stati fatti migliaia di controlli anche con i Carabinieri e la Guardia di Finanza”.

Sulla situazione delle case di riposo, invece, Arena ha rimarcato: “Quella di Celleno desta  preoccupazione, anche perché gli operatori hanno, una volta saputo che il paese diventava zona rossa, abbandonato Celleno e, quindi, gli stessi anziani della casa di riposo si sono ritrovati senza nessuno, tanto che la Asl ha dovuto mandare suoi operatori”.

Ma quando, secondo il sindaco, si potrà per Viterbo entrare nella fase 2? “Dal 4 maggio in poi, se il trend continua a diminuire, con tutte le attenzioni, qualche attività commerciale potrà riaprire, ma bisogna avere sempre la massima attenzione e spero che ci si comporti in maniera responsabile e coscienziosa, altrimenti è preferibile aspettare che rischiare se c’è ancora in giro il  virus, dato che  rischieremo di vanificare tutto”.

Arena si congeda con gli auguri per la Pasqua: “Auguro  a tutti i viterbesi di  passare la Pasqua in famiglia, cercando di vivere momenti di serenità, perché siamo tutti angosciati e preoccupati. Quindi,  viviamo queste due giornate in famiglia e auguriamoci che i risultati che arrivano siano sempre positivi per far aumentare la nostra speranza fino a farla diventare una certezza, cominciando a riprendere dopo il 3 maggio non una vita normale perché  penso ci vorranno mesi per questo, ma vedere la possibilità di fare qualcosa dal punto di vista psicologico può aiutare. Dobbiamo stringere i denti e sperare nel lavoro che stanno facendo i medici che con i tamponi e questi test possono fornirci un quadro della situazione più precisa perché magari, sapendo chi è fuori pericolo e non contagioso, potrebbe riprendere la propria attività lavorativa”.

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