Coronavirus e Macchina di S. Rosa, il presidente del Sodalizio dei facchini, Mecarini: “Siamo in attesa di sapere se il trasporto si farà o meno”

di WANDA CHERUBINI –

VITERBO – Il Coronavirus ha messo in ginocchio l’economia del Paese ed ha bloccato tante attività, ma anche tanti importanti appuntamenti culturali. Per la città dei Papi da sempre l’appuntamento numero uno resta quello del 3 settembre con il trasporto della macchina di S. Rosa. Ma ad oggi è tutto sospeso, a causa del virus, a partire dalle tradizionali visite mediche ai facchini che vengono fatte in questo periodo. Grandi dubbi, quindi, anche sul trasporto del 3 settembre, a cui nessuno è in grado di dare una risposta certa. Si farà? Tutto dipende dall’andamento della pandemia e di cosa decideranno le autorità competenti. Il presidente del Sodalizio dei facchini, Massimo Mecarini, intervistato oggi, è chiaro: “Siamo in attesa di sapere cosa si farà quando si entrerà nella seconda fase. Bisognerà capire se il trasporto si farà, se si potrà rimandare ad ottobre, non più in là per via poi del tempo che renderebbe lo stesso rischioso o se dovremo rimandare tutto al nuovo anno. Siamo in attesa. In condizioni normali – prosegue Mecarini – avremmo fatto in questo mese le visite mediche, ma così non possiamo fare niente. Stiamo in attesa di sapere cosa decideranno le autorità competenti. Le prove di portata potremo pure farle a settembre e ad ottobre il trasporto, ma tutto dipenderà da come andrà la pandemia. I facchini, di certo, sotto la Macchina non possono tenere la distanza di sicurezza, la vicinanza ci deve essere per forza sotto la Macchina. Quindi, aspettiamo le decisioni delle autorità, fermo restando che la priorità resta quello di salvaguardare la salute. Attendiamo e speriamo bene”.

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