Coronavirus e trasporto della Macchina di S. Rosa: per Carramusa si può fare, per Mecarini bisogna stare con i piedi per terra

di WANDA CHERUBINI –

VITERBO – Trasporto della Macchina di S. Rosa il 3 settembre. Secondo Gaetano Carramusa si potrebbe fare seguendo alcune dovute indicazioni. Lo ha detto ieri in videoconferenza con la sottosegretaria Lorenza Bonaccorsi. Secondo Carramusa il distanziamento sociale si potrebbe applicare facendo sedere gli spettatori ad un metro di distanza l’uno dall’altro e allungando il percorso su via Marconi di 800 metri, per diluire il pubblico. Resta però il problema che sotto la Macchina di sicuro i facchini non possono rispettare il distanziamento sociale, né portare mascherine durante il trasporto per gli sforzi che sono chiamati a fare. Per Carramusa si potrebbe risolvere facendo fare ai facchini dei doppi tamponi a 3-7 giorni dal trasporto e poi mandarli in una sorta di ritiro come i calciatori. Secondo Carramusa gli stessi accorgimenti si potrebbero utilizzare per gli spettacoli all’aperto, quindi, per Caffeina e il Tuscia

Carramusa

Film fest: arrivo degli spettatori con la mascherina e poi metterli seduti a distanza l’uno dall’altro.

Abbiamo, quindi, chiesto ai diretti interessati, i facchini, cosa ne pensano di questa possibile soluzione. A parlare il presidente del sodalizio dei facchini, Massimo Mecarini, che ci ha detto: “Rimango sulle mie posizioni iniziali. Bisogna attenersi alle disposizioni, poi, se ci sarà la possibilità, vedremo. Al momento io mi attengo alle disposizioni che vengono dall’alto. Tutte le ipotesi poi possono essere valutate. Posso soltanto dire ora che dobbiamo stare con i piedi per terra. Vediamo come sarà la fase II intanto. Dopodiché possiamo parlare di tutto. L’amministrazione comunale deciderà se si potrà fare il trasporto. Poi ovviamente, per portare la Macchina, ci penseranno i facchini. Tutto si può ipotizzare anche con o senza pubblico. Ma aspettiamo cosa ci dicono le autorità competenti. Bisogna valutare sempre le priorità ed adesso la priorità principale è la salute. Lo ribadisco: bisogna stare con i piedi per terra”.

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