Coronavirus nel Lazio, oltre 10 mila test di sieroprevalenza effettuati, il virus circola con una percentuale del 2,4%

di WANDA CHERUBINI –

ROMA –  Si è tenuta poco fa, presso l’Ospedale Lazzaro Spallanzani, la video conferenza stampa del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e dell’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato insieme al direttore sanitario Francesco Vaia ed al direttore scientifico Giuseppe Ippolito, che hanno illustrato i risultati dell’indagine di sieroprevalenza effettuata nel Lazio.

L’assessore D’Amato ha  spiegato che finora sono stati effettuati 108.404 con un Igc del 2,4%. “Ci attendevamo una circolazione del virus intorno al 3 %. Il dato interessante è che attraverso questo meccanismo sono risultati 160 tamponi positivi. La sieroprevalenza ha riguardato 60 mila operatori sanitari. Abbiamo concluso i test sulla Guardia di Finanza ed i Carabinieri e sono in corso quelli sulla Polizia di Stato.  Abbiamo verificato anche l’accesso spontaneo dove si sono  registrate circa 20 mila persone con un tasso di circolazione del virus del 4 %. Abbiamo drive-in particolarmente sotto pressione per la gestione di due focolai a Roma. Ma ad oggi abbiamo solo 3 casi positivi, di cui uno di Roma. Consideriamo poi chiusa l’attività dello stabile alla Garbatella, dove si è sviluppato l’altro focolaio. Tra alcuni giorni verranno rifatti i test. Al San Raffale sono stati effettuati  5 mila test. Abbiamo anche aperto un ambulatorio follow up per i pazienti post Covid”.

Ha preso poi la parola il direttore sanitario Francesco Vaia, che ha spiegato: “Il primo dato da evidenziare è che gli operatori sanitari hanno registrato una sieroprevalenza del 2 per cento, leggermente inferiore dal 2,4%. Ciò ci dice che si sono comportanti in maniera corretta. Le Forze dell’Ordine hanno una sieroprevalenza del 2,4% con una positività di tamponi molto bassa dello 0,02%. L’accesso spontaneo, invece, è il più alto perché il dato va evidenziato in parallelo: il dato è più alto rispetto alla omogeneità delle metodiche. Per i tamponi è sovrapponibile perché effettuati in un’unica struttura, lo Spallanzani. La controtendenza di Roma e della Regione Lazio è dovuta a una serie di azioni: il primo caposaldo è la stretta interconnessione tra ospedale e territorio attraverso una campagna che vede lo Spallanzani come una struttura di collegamento. Inoltre, abbiamo scelto di fare un approfondimento attraverso la sieroprevalenza e contemporaneamente abbiamo utilizzato il tampone per la diagnostica reale del momento. Al di là dei focolai, il trend nel Lazio è di crescita lenta e poi decrescita costante e progressiva. Il 1 giugno avevamo 3 mila persone positive al Covid-19 e 600 ricoverati. Ad oggi, 15 giugno, sfioriamo i 1500 positivi e 300 ricoverati. Quindi, questi dati ci confermano la bontà della nostra azione e l’ottimismo rispetto a quello che ci aspetta. A nostro giudizio la società si può aprire nel suo complesso. Lo Spallanzani, essendo Covid one, sarà l’ultimo a chiudere e aprirà gli ambulatori post Covid”.

La parola, quindi, è  passata al direttore scientifico Giuseppe Ippolito, che ha affermato: “I dati di di sieroprevalenza sono in linea con l’attesa nazionale.  Concordo pienamente che gli ospedali del Lazio hanno fatto un ottimo lavoro.  La chiusura di ospedali pubblici e privati dove si sono verificati dei casi positivi da Covid-19 ha permesso di limitare a 123 persone coloro che hanno avuto tampone positivo. La campagna di prevenzione e sicurezza ha funzionato negli ospedali.  Ma i dati di questo tipo non debbono indurre a  facili ottimismi.  Bene ha fatto Zingaretti con la sua ordinanza perché basta poco affinché l’epidemia riparta. Questi dati ci dicono che il virus circola ancora. Dobbiamo, pertanto, continuare a mantenere misure di distanziamento sociale altrimenti ci vuole poco a perdere il lavoro fatto. L’Italia ha fatto un percorso netto, in termini di efficacia ed efficienza di chiusure”.

Il presidente della Regione Lazio, Zingaretti ha precisato: “Grazie per questi autorevoli commenti e per lo sforzo incredibile a cui è posto il servizio sanitario regionale. Parliamo di circa 100 mila test, di una campagna iniziata l’11 maggio con un monitoraggio giornaliero di circa 14 mila interventi per registrare lo stato della situazione di ciò che è avvenuto e la positività attuale. E’ uno sforzo che tiene alta la nostra attenzione,  uno sforzo di monitoraggio imponente. Con la media più bassa Igc del personale sanitario e la consapevolezza di dati così bassi di più al test significa che avremo il 96-97% di cittadini del Lazio che rimangono vulnerabili al Coronavirus. Riprendiamo, quindi, la nostra vita, ma con le dovute accortezze. Arrivano da Pechino notizie che rendono chiaro come il Paese sia rimasto vulnerabile.  I risultati ottenuti nel Lazio e la curva che sta precipitando verso risultati positivi sono figlie delle politiche sanitari di contenimento e delle misure messe in campo. Abbiamo frenato due focolai a Roma che potevano essere l’inizio di una nuova stagione negativa e che, invece, sono stati subito contenuti.  Siamo nel cuore di una battaglia che non ci deve far abbassare la guardia”.

Zingaretti ha, quindi, annunciato di aver già pianificato i provvedimenti per recuperare tutti i ritardi nella sanità, ma anche quelli di prevenzione per il Coronavirus, come la prima campagna “Scuola sicura”. “Lanceremo questa campagna per i test sierologici per tutto il personale della scuola nel Lazio. Parliamo di circa 100 mila test, che avvieremo tra la fine di agosto e i primi di settembre per dare più sicurezza alle famiglie”. Il governatore del Lazio ha poi lanciato un appello al Governo: “Sarebbe bene fare in modo che i seggi elettorali si tengano in luoghi separati nelle scuole, come le palestre o in altri luoghi pubblici che non siano le scuole“.

Inoltre, ha annunciato di raddoppiare lo sforzo sui vaccini antinfluenzali.Abbiamo già acquistato 2 milioni e mezzo di dosi per tutelare la vita degli anziani e delle persone a rischio e per avere ricoveri più appropriati”. Infine, Zingaretti ha spiegato che le strutture ospedaliere dedicate al Covid rimarranno tutte operative e come la Regione investirà di più sul trattamento medico a distanza. Ha poi rilanciato l’utilizzo degli alberghi per i positivi da Covid-19 e l’apertura dei due ambulatori per i guariti dal Coronavirus, che offriranno sostegno psicologico e quant’altro.

Presentazione dei risultati sui primi 100.000 test

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