Coronavirus nella Tuscia, il sindaco Arena: “Dovremo pensare a un Natale più di spirito che di sostanza”

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- Il sindaco Giovanni Arena ha commentato i dati sulla pandemia di oggi nella Tuscia: 145 casi, di cui 43 di Viterbo ed un altra persona deceduta. “Purtroppo da una decina di giorni a questa parte abbiamo questi numeri. Viterbo si aggira dai 45 ai 50 positivi. Non si riesce a fare più l’indagine epidemiologica perché molti non comunicano a tutti i loro contatti di essere risultati positivi al tampone e, quindi, ci ritroviamo con tante schegge impazzite che vanno in giro anziché stare a casa a fare la quarantena. Risulta sempre più difficile così contenere questo virus”.

Sulla chiusura anticipata alle ore 18 di bar, ristoranti, gelaterie, pub, pasticcerie e pizzerie, il sindaco ha affermato: “Per interrompere la trasmissione del Covid l’unico modo è non avere contatti tra persone. La volontà del legislatore è quella di non arrivare ad un lockdown generalizzato e, quindi, va ad incidere sull’aggregazione sociale, andando a colpire quei settori che per prima hanno pagato le conseguenze della pandemia. Il dilemma su cui si discute da tempo è questo: salvaguardare la salute, cercando al contempo di salvare le attività produttive. Se si dovesse pensare solo alla salute saremmo dovuti stare isolati al cento per cento, cosa impossibile però da fare se non si vuole arrivare a un tracollo finanziario. La volontà che il premier Conte ha espresso oggi illustrando il nuovo Dpcm è quella di fare qualche sacrificio adesso per poter passare un Natale più sereno. Io ho forti perplessità in merito, perché dai primi provvedimenti presi non c’ è stato un freno all’espandersi del virus. Penso, quindi, che non sarà di certo un Natale come tutti gli altri, dovremo pensare a vivere un Natale più di spirito che di sostanza. Faremo a Viterbo sicuramente qualcosa per ricordare il Natale, ci sarà la passeggiata delle famiglie in sicurezza, avremo addobbi in città, ma giusto per le famiglie ed i loro bambini”.

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