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Coronavirus, primi contagiati italiani. Le ultime dalla Cecchignola e come “difendersi”

di Redazione –

Prosegue il clima di incertezza e paura legato alla diffusione del virus che, partito da un focolaio in Cina, precisamente nella cittadina di Wuhan, si è rapidamente diffuso anche in Italia dove, a quanto riporta l’Ansa, si contano i primi tre contagiati.

Al momento si stanno effettuando tutti gli accertamenti del caso ed, in ogni caso, per seguire gli aggiornamenti si può visitare il sito dell’Istituto Superiore di Sanità Epicentro . Dei tre il più grave è un 38enne , risultato positivo e ricoverato in prognosi riservata, con insufficienza respiratoria presso l’ospedale di Codogno (Lodi).

Il contagio sarebbe avvenuto con il cosiddetto “paziente 0“, ovvero un amico rientrato dalla Cina che ora si trova in isolamento al Sacco di Milano.

Nel frattempo la azienda sanitaria locale di Piacenza ha avviato verifiche sul territorio emiliano ed in particolare presso un’azienda di Fiorenzuola d’Arda, dove il paziente 0 lavora.

Sono ricoverati per accertamenti anche la moglie del contagiato ed un’altra persona che ha presentato i sintomi di una polmonite e che avrebbe avuto dei contatti con il 38enne .

Stanno lasciando l’ospedale militare della Cecchignola , dove erano trattenuti in quarantena, i 53 italiani che sono rientrati per primi dalla Cina nelle settimane scorse.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha spiegato che “Saranno rilasciati dei certificati che dimostrano in maniera definitiva che queste persone non sono affette dal Cornavirus. La nostra presenza e l’abbraccio di due ministri qui lo dimostra, è un segnale molto positivo”. Con Speranza anche il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha infatti salutato i protagonisti di questa inattesa e, fortunatamente con lieto fine, avventura. “Sono stati giorni segnati da esperienze complicate ma anche da esperienze belle e positive” le parole di Guerini.

Tutti negativi al primo test per il Coronavirus, invece, i 34 italiani presenti sulla nave Diampond Princess in acque giapponesi.

 

COSA FARE IN CASO DI DUBBI

Fino ad ora il virus è in fase di contenimento, ovvero non circola, è presente solo in quanto trasportato da persone che sono state in Cina (o, come nel caso del 38enne, hanno avuto contatti con persone provenienti da lì, ndr). Chiunque avesse il fondato motivo di ritenere che una persona vicina possa essere contagiata NON DEVE RECARSI IN PRONTO SOCCORSO, ma CHIAMARE il 1500 ed, in attesa dell’arrivo dell’ambulanza per il biocontenimento, utilizzare guanti e mascherine, oltre ad utilizzare fazzoletti usa e getta da chiudere poi ermeticamente una volta usati.

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