Coronavirus, prof. Simoncini: “Stato di salute delle imprese, si valuti leggendo la competenza non il fatturato o la cassa”

ROMA – «La difficoltà economica dei professionisti, legata all’emergenza Coronavirus, si farà sentire maggiormente nei prossimi mesi. Non si può definire che ci sia stata una flessione della produzione col solo minor fatturato del mese di marzo o di quello aprile; fino adesso le imprese hanno anno vissuto di rendita, incassando, quindi fatturando, lavori assunti prima dello scoppio dell’epidemia e si troveranno in reale difficoltà a partire dal mese di maggio».

E’ quanto dichiara il prof. Sandro Simoncini, urbanista e docente a contratto di economia delle imprese all’Università Uninettuno

«E’ evidente, infatti – continua Simoncini – che per apportare liquidità a professionisti e imprese è necessario valutare il loro reale stato di salute prendendo in considerazione le competenze e non il fatturato o la cassa. Leggere il fatturato del solo ultimo anno può rivelarsi non solo sbagliato, ma anche dannoso per chi ha problemi economici causati dal Coronavirus e deve essere aiutato».

«La crisi si supera – conclude Simoncini – dando liquidità immediata alle imprese. È fondamentale evitare la burocrazia delle banche e la valutazione del merito creditizio che è evidente non esserci anche per il pregresso stato di crisi che si è aggravato con Coronavirus. La garanzia fornita dallo Stato non risolve. Il governo con quella garanzia dovrebbe reperire provvista ed inviarla nei conti correnti delle imprese. Fermo restando che tale provvista dovrebbe essere pari al 50% del fatturato medio annuo degli ultimi tre anni».

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