Coronavirus, Rt in aumento, dopo il 6 gennaio alcune regioni rischiano di tornare in zona rossa

di Redazione –

ROMA – La curva pandemica sta subendo una lenta decrescita, ma con l’Rt in aumento ed analizzando il primo bollettino del 2021, il tasso di positività al 14,1%, è ancora in crescita. Allo scadere del decreto di Natale del 6 gennaio, quindi, alcune regioni potrebbero finire nuovamente in zona rossa o arancione. In particolare al momento a rischiare sono soprattutto Veneto, Liguria e Calabria, che secondo l’ultimo report Iss hanno superato il valore 1 di Rt. Il bollettino del 2021 registra 22.211 nuovi casi e 462 vittime in 24 ore. Le persone attualmente positive al Covid in Italia salgono per il secondo giorno consecutivo (sono 574.767) e resta stabile il numero delle terapie intensive occupate.  Attualmente è previsto che, dopo il decreto, le Regioni tornino alla fascia di colore assegnata prima del lockdown natalizio, cioè tutte gialle (tranne l’Abruzzo arancione), ma l’andamento del contagio non rende questo del tutto scontato.  Il Governo, dopo le verifiche degli esperti, dovrà pronunciarsi in merito la prossima settimana.

Altro tema caldo quello delle scuole, che dovrebbero riaprire ovunque con il 50% di presenze massime consentite, almeno fino al 15 gennaio. Gli stadi saranno ancora chiusi, anche se qualcosa si muove sul fronte della ripresa dello sci nella seconda metà di gennaio. Ancora smartworing in gran parte delle aziende e in particolare negli uffici statali, dopo la proroga prevista fino al 31 gennaio sulle misure per il lavoro agile nella Pubblica amministrazione.

Infine, piscine, palestre, cinema e teatri resteranno chiusi per ora. A riaprire, invece, potrebbero essere mostre e musei, ma con le entrate contingentate.   

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