Cosè l’Intelligenza Artificiale o IA? Cos’è ChatGPT? Gli interventi della Cisl

Riceviamo e pubblichiamo: “Se oggi esiste ChatGPTe soprattutto merito Geoffrey Everest Hinton, settantacinquenne e padrino dell’intelligenza artificiale. Nel 2012 lui, insieme a due suoi studenti, è riuscito a creare un sistema che a partire da migliaia di foto era in grado di individuare alcuni oggetti specifici. Questo sistema così sorprendente creò una vera e propria asta, con Google che acquisterà la società di Hinton per 44 milioni di dollari.
L’uomo ha lavorato per il colosso di Mountain View, California, fino a qualche giorno fa quando ha deciso di abbandonare tutto, perché troppo preoccupato dagli sviluppi dei sistemi di intelligenza artificiale che lui stesso ha contribuito a creare e noto ai più come Alphabet.
Quali sono i rischi a cui lui fa riferimento e che potrebbero portare a delle grosse conseguenze per l’umanità in futuro? Cosa sono le reti neurali?
Queste reti le dobbiamo immaginare come dei sistemi simili a un cervello umano, per come apprendono le informazioni e per come le analizzano, questo processo viene definito Deep Learning. La cosa che spaventa è che mentre noi esseri umani siamo sistemi biologici, le reti neurali sono sistemi digitali. I sistemi digitali presentano tante copie dove ogni singola coppia può imparare separatamente. Una volta che apprende un qualcosa può trasferire questo sapere a tutto il sistema, permettendogli di crescere sempre di più e di svilupparsi con maggiore impetuosità. Quindi è possibile trasmettere questo sapere a tutte le altre “persone” facenti parte del sistema ed è proprio questo il segreto che alimenta ChatGPT permettendogli di diventare sempre più potente ogni singolo giorno che passa.
Quali sono i rischi più grandi secondo Hinton a cui l’umanità va incontro con l’intelligenza artificiale? Da una parte un rischio legato all’ondata di disinformazione che le IA contribuiscono a generare, dall’altra sostituire molte professioni in maniera completa. In America diverse società Tech stanno sostituendo parte del loro personale con IA perché risparmiano facendo lavorare una macchina h24, piuttosto che pagare un dipendente. Ma il rischio maggiore potrebbe essere che un domani anche non molto lontano le IA potrebbero diventare più intelligenti di un essere umano e quindi si potrebbe generare un escalation che noi esseri umani non potremmo essere più in grado di controllare.
“La potenza è nulla senza controllo” recitava così la pubblicità della Pirelli circa 25 anni fa. Oggi a pensarci bene sembra perfetto per sintetizzare la lettera di preoccupazioni dell’innovativo imprenditore sudafricano ElonMusk . Nel suo appello Mask , oltre ad altri leader della Silicon Valley, solleva la questione dei rischi che l’intelligenza artificiale può rappresentare per l’umanità e le implicazioni etiche di un uso incontrollato. Nella lettera si chiede un intervento urgente per uno stop all’intelligenza artificiale e la necessità di stabilire regole comuni per il suo sviluppo. Un appello quello di Musk e gli altri firmatari che rappresenta un grido di allarme che non può essere ignorato, la richiesta è concreta, fermare l’addestramento a sistemi di intelligenza artificiale più potenti come GPT 4 per almeno 6 mesi per poi riprendere con maggiore consapevolezza e controllo. Il punto centrale di questa istanza è la mancanza di regole sullo sviluppo dell’intelligenza importante e positiva, ma senza controllo e senza una guida etica può portare a conseguenze pericolose. Il fatto che ammettere in guardia su questi rischi sia Musk, uno dei primi a scommettere sull’intelligenza artificiale, fa davvero pensare.
Nel 2022 le aziende italiane hanno investito molto in intelligenza artificiale, circa 500 milioni, +32% rispetto all’anno precedente. Questo non va visto come una minaccia perché la competizione oggi è globale e non sfruttare l’opportunità di questi strumenti significa rimanere indietro rispetto ai competitors.
“Siamo agli inizi di quella che si presenta come una rivoluzione tecnologica – dichiara il segretario alessandro scorsinigenerale della First Cisl di Viterbo Alessandro Scorsini – in grado di cambiare il nostro approccio al lavoro e alle informazioni, per questo dobbiamo iniziare ad ipotizzare quali vantaggi e quali criticità porterà con sé.Non conosciamo gli effetti sul lungo termine e il reale impatto, al momento possiamo immaginare una tecnologia che può aiutare a tagliare i costi.
Si prevede che il 30%-40% dei posti di lavoro nel settore bancario potrebbe essere spazzato via dall’intelligenza artificiale nei prossimi cinque/dieci anni. Quasi tutte le grandi società di consulenza hanno pubblicato ricerche su come l’IA trasformerà il settore bancario: dagli “assistenti virtuali” che sostituiscono le persone in tutti i punti dell’interazione con il cliente, ai robot che prevengono le frodi, che eseguono affari complessi o che siedono nei CdA a supporto dei processi decisionali”.
“La nostra posizione – dichiara il segretario generale della Cisl di Viterbo Fortunato Mannino – è che l’intelligenza artificiale possa essere un elemento di supporto alle attività lavorative e che deve essere però regolamentata e soprattutto governata. Anche se ad oggi non vediamo nell’ immediato un rischio di sostituzione in toto di attività lavorative nel loro complesso, e pur vero che è lecito focalizzare l’ attenzione su di un fenomeno che va compreso perché comunque cambierà, se non altro, il modo di lavorare delle persone. Tendenzialmente lo farà permettendo alle persone di liberare tempo dalle attività ripetitive e di concentrarsi su quele a maggior valore. Le tecnologie già oggi supportano le aziende, per esempio tradurre testi, analizzare fatture o addirittura per la stesura dei contratti e altro. Però più si toccano dati sensibili più è necessario governare le tecnologie”.

 

 

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