Covid-19, Balzanelli: “Riduzione del contagio fino al 95% se adottiamo la visiera paraschizzi”

ROMA – “Il passaggio alle fase 2 della gestione dell’emergenza pandemica da COVID-19 pare accelerato in risposta alla più che evidente necessità di ripristinare un riavvio globale della economia del Paese, rispetto che ad un effettivo superamento delle esigenze di distanziamento sociale, necessità strategiche ancora rese evidenti tenendo conto del dato sanitario, permanendo molto alta, a far data dal varo della chiusura totale del Paese del 9 marzo, la mortalità giornalmente riscontrata ed in modo particolare il numero giornaliero dei nuovi contagi che cresce, inevitabilmente, con l’aumentare dei tamponi eseguiti, sempre più su larga scala, alla popolazione.

In tale contesto, appare necessaria una riapertura che non può affatto considerarsi prudente varare, a nostro parere, stando ai dati attualmente in possesso, quale uniforme per tutti i territori regionali, ma che, al contrario, si ritiene opportuno pianificarsi quale differenziata, a seconda del dato specifico di impegno epidemiologico in ciascuna regione. Le regioni ad evidente maggior numero di morti e di nuovi contagi dovrebbero rimanere, sino a riduzione significativa degli stessi, definite e gestite ancora quali aree rosse. Si pone, pero’, indipendentemente dalla programmazione di progressiva e graduale “riapertura” del Paese, la necessità di porre in sicurezza, nel maggior modo possibile, tutta la popolazione nazionale. Aldilà dei comportamenti individuali più idonei, opportunamente motivati e deliberati a livello governativo centrale, che avranno un impatto non irrilevante nel cambiare il nostro stile di vita nei prossimi mesi e, forse, nei prossimi anni, in merito alla cui ottemperanza non è facile ottenere immediate e sostanziali adesioni “di massa”, particolarmente nel lungo periodo, la popolazione nazionale deve essere assolutamente messa nelle condizioni di massima protezione dal contagio, da subito, a partire dal momento presente, rispetto alla minaccia, che rimane potenzialmente mortale (altissima in Italia la percentuale di mortalità), di contrarre il COVID-19. Questa esigenza prioritaria, concreta, impone una riflessione sui dispositivi di protezione individuale (DPI) che devono ormai considerarsi il kit di tutela potenzialmente salvavita di ciascun cittadino. Occorre varare, con immediatezza, un kit di protezione individuale anti COVID-19. Lo stesso non può limitarsi alle mascherine chirurgiche, ampiamente attraversabili dal virus contenuto nelle goccioline di saliva.

È fondamentale, a nostro parere, che oltre alla mascherina chirurgica ed ai guanti, si aggiunga, per ciascuno, obbligo di indossare una visiera paraschizzi.

La visiera paraschizzi, utilizzata dagli operatori del Sistema 118 nazionale e di Area Critica ospedaliera, offre, in aggiunta alla mascherina, che va comunque indossata, una fondamentale protezione dalla inalazione del COVID, perché agisce da scudo assai ampio ed assolutamente impermeabile, ad efficace protezione del naso della bocca e degli occhi.

Le visiere paraschizzi, peraltro, sono facilissime da indossare, sono molto leggere e costano pochissimo.

Proponiamo, pertanto, a tutta la cittadinanza nazionale di dotarsi immediatamente di visiere paraschizzi, da indossare sempre ogni qualvolta si esca da casa, e – contestualmente- proponiamo al Governo, di prevedere normativamente l’obbligo di utilizzo.”

Così in una nota stampa Mario Balzanelli, Presidente Nazionale SIS 118.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi con:
LEGGI TUTTE LE NOTIZIE