Università Unimarconi

Covid-19, Ciambella (Pd): “Servono dispositivi a lettura rapida”

VITERBO – Riceviamo da Luisa Ciambella (capogruppo Pd comune di Viterbo) e pubblichiamo: “La Asl di Viterbo ha inviato alle Rsa, e alle strutture socio-assistenziali un questionario da consegnare entro le 24 di oggi in cui si chiede di conoscere tutte le misure poste in essere a tutela della salute dei lavoratori e dei pazienti ricoverati, per fare un punto della situazione. Mi permetto però di fare due proposte a tutela dei nostri nonni. Vanno acquistati un numero congruo di dispositivi a lettura rapida per il Covid 19 come ha già fatto la Regione Toscana che ne ha acquistati  60000. Regione, Provincia e Comuni, acquistino un numero adeguato di dispositivi a lettura rapida per il Covid 19 omologato dal Ministero della Salute per fare il test a tutti gli operatori ed i pazienti oggi ancora disponibili. Esiste anche un altro dispositivo che legge addirittura in 3 minuti il Covid19. Parlo anche di Comuni perché al le case di riposo sono autorizzate dai comuni e rischiano di essere anche queste  centri di contagio vero.  Solo la mappatura ed il controllo frequente salverà i nostri anziani e i lavoratori delle strutture. Certamente alla spesa possono e debbono partecipare i proprietari delle strutture, piccolo sacrificio per evitare danni gravi, ma anche le altre Istituzioni possono farlo in quota parte. Su questo Prefetto, Asl, Comuni, Provincia e Istituzioni in genere, devono correre o sarà tutto inutile. Va fatta un’azione di coordinamento istituzionale per l’acquisto di questi tamponi rapidi per tutte le necessità delle strutture citate nella nostra provincia. Qualcuno, penso al Prefetto, dovrebbe adoperarsi perché ciò che occorre è agire insieme a sostegno di tutti. Nessuno deve avere paura di difendere il proprio operato per il dopo, ma tutti dobbiamo agire al meglio perché si possa dare la migliore risposta nel salvare vite umane. La seconda misura riguarda gli accessi dei visitatori nelle strutture  che vanno monitorati e ridotti al minimo, le strutture si sono già mosse ma il fenomeno va ridotto ulteriormente. In alcuni casi le uniche “visite” permesse sono quelle dei medici di base, deve esserci la certezza matematica che gli stessi siano negativi per evitare che diventino certa fonte di contagio. Oggi siamo in condizione di porre in essere queste pratiche e farlo per tempo tra qualche giorno potrebbe essere troppo tardi”.

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