VITERBO – Riceviamo da Mario Tofanicchio (ADA Viterbo) e pubblichiamo: “Colgo il momento così particolarmente difficile che stiamo attraversando, per ringraziare tutti gli operatori tecnici assistenziali, operatori socio sanitari, infermieri e medici in servizio presso tutte le RSA e Case di Riposo della nostra Provincia, che si prodigano come soldati in prima linea, nelle cure e nell’assistenza degli ospiti, con tutti i rischi che ne derivano, con alto senso del dovere e responsabilità, superando momenti di difficoltà logistiche e con l’esiguo supporto di mascherine e prodotti disinfettanti.
Oggi siamo in piena emergenza, il Coronavirus trova terreno fertile negli anziani e gli operatori sanitari, si trovano spesso in contatto con pazienti portatori di diverse patologie che li rendono ancora più fragili nel fisico , necessita pertanto mettere in atto tutte le cure e attenzioni del caso, spesso inutilmente, purtroppo quando ciò accade, i media lo classificano con il termine “tanto è anziano” un’espressione tipica di fine vita, che annulla ogni sensibilità nei confronti dell’essere umano, perdendo la dimensione che ogni persona è una storia e che sono le storie che hanno dato la dimensione al presente.
Mi appello ad una maggiore responsabilità e fare azione di prevenzione, con oculati controlli, specialmente nei confronti dei nuovi ospiti e divieto di accesso dei familiari nelle strutture, sarebbe altrimenti come accendere un fiammifero in una polveriera, per non trovarci come in Spagna dove i medici saranno chiamati a dare priorità per il ricovero in reparto di terapia intensiva a chi ha maggiore possibilità di sopravvivenza.
Rinnovo i ringraziamenti a tutto il personale sanitario, per il sostegno dato ai nostri anziani e per tutto quello che state facendo ogni giorno”.