Covid: parla il dott. Giorgio Amadeo

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO-Covid e vaccini. Il dott. Giorgio Amadeo, chirurgo e medico vaccinatore, cerca di far luce su alcuni dubbi in merito alla vaccinazione contro il Covid-19. Dopo aver vaccinato migliaia di persone, in primis specifica che non ci sono patologie specifiche per non vaccinarsi, ma le condizioni del paziente. “Ci arrivano parecchie certificazioni di medici di base, ma che non portano mai a giustificare un’esenzione. Il tutto dipende dalla situazione clinica del momento”.

Si continua a vaccinare con lo stesso vaccino anche per la terza  dose o è modificato in base alle varianti? “Per il momento si va avanti con lo stesso vaccino perché copre anche le varianti. In linea di principio con le mutazioni i virus acquistano velocità e perdono carica virale. I più esposti sono i non vaccinati e gli immunodepressi a cui il vaccino non ha fatto effetto”.

I ragazzi  ed i bambini si era detto che per il loro sistema immunitario in crescita non avrebbero avuto necessità di vaccinarsi. Cosa è cambiato? “Di questo virus non abbiamo esperienza se non da un anno e mezzo a questa parte. Non si possono fare previsioni, ma osservazioni. All’inizio dell’anno si era parlato soltanto di una determinata fascia d’età, poi è stata abbassata l’età, per arrivare ora ai ragazzi. Le dosi sono le stesse, mentre per i bambini dai 5 agli 11 anni la dose sarà ovviamente ridotta. Io mi baso sulle linee guida che mi arrivano dal Comitato tecnico scientifico. Ho vaccinato una venticinquina di no vax nell’ultimo mese e mezzo. Tre di loro diciamo che sono stati costretti, gli altri venti erano spaventati per via di informazioni errate. Bisogna tranquillizzare la gente. Per me il Green pass è un certificato vaccinale. Le persone mi chiedono come sia anche stato possibile che il vaccino anti Covid sia stato fatto in pochissimo tempo. Ma è stato possibile farlo in pochissimo tempo perché il sistema Mrna del Pfizer e Moderna è in uso in terapia oncologica da diversi anni”. Il dott. Amedeo fa un esempio per far capire il funzionamento del vaccino: “Prendiamo ad esempio i carrelli delle miniere di Indiana Jones fatti di proteine su cui viene messa un’informazione simile ad un codice a barre sempre di proteine. Questa informazione, appena iniettata con il vaccino, va al Dna, bussa e il Dna apre e legge l’informazione, ma non c’è alcun passaggio di sostanze del sistema Mrna al Dna, tanto che vacciniamo anche le donne in gravidanza perché non c’è passaggio di nulla. Il Dna informa il sistema immunitario che forma gli anticorpi”.

Cosa può succedere dopo? “Il vaccino è una sostanza esterna ed il sistema immunitario si butta addosso a questa sostanza e c’è un movimento cellulare velocissimo. Ci si deve aspettare un senso di malessere, dolore al braccio, un po’ di febbre. In base poi al proprio sistema immunitario si possono avere anche altre reazioni, in quanto il sistema immunitario si va ad occupare di quella sostanza esterna del vaccino e si distrae. Quindi, chi ha delle situazioni irrisolte o misconosciute queste ultime possono prendere il sopravvento nel momento in cui il sistema immunitario, che prima le teneva a bada, si distrae per via del vaccino”.

Perché anche i vaccinati si infettano? “Nessun vaccino garantisce il 100 per 100 di copertura. Anzi questo vaccino anti Covid ha una copertura maggiore di tanti altri. Quello che non sappiamo è quanto dura. Inutile buttare i soldi per fare i test sierologici, in quanto quello che conta è la memoria, non conta il numero degli anticorpi”.

Perchè nella stessa famiglia ad esempio ci sono coloro che prendono il Covid e altri no pur vivendo insieme? “Dipende dal sistema immunitario che protegge. E’ solo una questione di casualità”.

Sui nuovi farmaci per curare il Covid cosa ci può dire? “Stanno uscendo i farmaci è vero, ma va fatta una diagnosi molto precoce se no il farmaco non funziona. Come per tutti i farmaci poi ci sono coloro a cui funziona al massimo, a chi fino a un certo punto e a chi per niente. Quanto il vaccinato prende il virus questo pare che resti nelle mucose 48/72 ore e poi muore, nel frattempo ci farà sentire come se avessimo un’influenza. I non vaccinati possono essere infettati anche da noi però il virus è molto meno aggressivo rispetto al primo Covid. Attualmente stanno morendo un po’ troppi no Vax”.

Perché si è arrivati alla terza vaccinazione dopo 5 mesi e non più 6? “Non sempre c’è una motivazione scientifica dietro a determinate scelte. Quando si è allungato il periodo della seconda dose vaccinale da 21 a 35 giorni del Pfizer è perché mancavano i vaccini, soprattutto per i richiami delle seconde dose. Adesso c’è bisogno di vaccinare il più possibile e rapidamente perché andiamo incontro all’inverno. Questo è un momento storico e finiremo sulle pagine di Storia. Si fanno i richiami perché si è visto un aumento del numero degli infettati. Questa è statistica sanitaria. Ogni anno ci vacciniamo per l’influenza perché cambia il ceppo influenzale, ma nessuno brontola. Bisogna ricordarci che è un’emergenza sanitaria”.

In molti dicono che questo vaccino non si sa cosa ci farà. “Di nessun vaccino potremo sapere cosa ci farà tra 50 anni. Poi ho sentito parlare anche del 5G..Purtroppo l’informazione è stata pessima. Dal 20 dicembre 2020 fino al 19-20 ottobre ci sono solo 16 casi di decessi di pazienti allo studio per trovare una connessione tra vaccino e decesso.  Finora non c’è nessun caso che si può dire di morte dovuta al vaccino”. Il dott. Amedeo porta ad esempio il caso della ragazza di Genova, morta dopo il vaccino, spiegando come oltre ai problemi trombofiliaci e di piastrine, in più si era fatta prescrivere dal ginecologo la pillola ed è stato proprio questo che l’ha portata alla morte.

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