Crioterapie abusive, i carabinieri del Nas controllano 488 strutture e sequestrano 13 apparecchiature

VITERBO – Negl’ultimi anni si è molto diffusa la pratica della “crioterapia”, anche detta “terapia del
freddo”, mediante l’utilizzo, nell’ambito di palestre, centri benessere o estetici, di “criocamere”
o “criosaune” che possono raggiungere temperature fino a -130° centigradi, quale metodo
offerto per il mantenimento dell’efficienza fisica, nonché finalizzato alla prevenzione e
riabilitazione da particolari patologie.
I Carabinieri dei NAS, d’intesa con il Ministero della Salute, hanno condotto una campagna di
controllo, su tutto il territorio nazionale, finalizzata alla verifica dell’idoneità tecnica dell’attrezzatura impiegata, della sussistenza dei requisiti igienico-strutturali e organizzativi, del possesso delle previste autorizzazioni, della presenza di qualifiche professionali adeguate alla tipologia di prestazione crioterapica erogata e, infine, dell’osservanza delle misure di contenimento alla diffusione del COVID-19.
Complessivamente sono state ispezionate 488 strutture tra palestre, centri benessere ed estetici,
e studi medici/fisioterapici, rilevando 50 obiettivi non conformi, che hanno comportato il
deferimento all’Autorità Giudiziaria di 16 titolari ed operatori, nonché la contestazione di
sanzioni amministrative per un importo complessivo di € 165.000.
I Carabinieri NAS hanno eseguito il sequestro di 13 criocabine poiché utilizzate in strutture non
autorizzate o impiegate per trattamenti terapeutici da personale non qualificato. Sequestrati
anche 5 apparecchi elettromedicali per la crioterapia abusivamente detenuti.
Effettuati, inoltre, 3 provvedimenti di sospensione/chiusura di attività prive di autorizzazione e
sequestrati 3 locali adibiti ad ambulatori medici attivati all’interno di altrettanti centri estetici.
Sono state accertate 74 violazioni, delle quali 18 riconducibili all’esercizio abusivo della
professione sanitaria, all’attivazione abusiva di ambulatori di medicina estetica, ad irregolarità
nella gestione e detenzione dei farmaci poiché risultati scaduti.
Contestate ulteriori 56 sanzioni per inadempienze autorizzative e procedurali connesse con la
mancata applicazione di Leggi Regionali, della normativa dell’attività di estetista nonché
dell’applicazione delle misure di contenimento del COVID-19.

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