Crisi del settore turistico e licenziamenti negli hotel di Roma: i sindacati chiedono incontro ai ministri Orlando e Garavaglia

ROMA – Le imprese che operano nel comparto del turismo territoriale e nazionale., in particolare nella città di Roma, rischiano di essere travolte dalla crisi. Quello che poteva essere la paura dell’inflazione sta divenendo una reale rischio per la ripresa del Paese e di tutto il sistema turistico, già duramente colpito da due anni di pandemia ed ora dalla guerra tra Russia ed Ucraina, che ha determinato un forte rialzo dei prezzi dei beni energetici come gas, petrolio e delle materie prime, al punto tale, da non consentire alle aziende la continuità operativa e lavorativa di intere strutture turistiche.

Per questo, il Sindacato nazionale CLAS, insieme ai sindacati: UGL, Confsal, USB, CUB e Confintesa, ha chiesto un incontro urgente ai Ministri del Lavoro e del Turismo, Andrea Orlando e Massimo Garavaglia, al fine di rappresentare le necessità e le difficoltà congiunturali. Le misure finora messe in atto dal governo non appaiono sufficienti per salvaguardare i lavoratori del comparto turistico. E’ il caso delle procedure di licenziamento collettivo che hanno interessato aziende operanti nelle strutture territoriali di Roma, come, solo per esempio, i 164 licenziamenti dell’Hotel Sheraton, 51 dell’Hotel Ambasciatori, 41 dell’Hotel Cicerone, 47 dell’Hotel Majestic e 12 all’Hotel Hilton, numeri che bastano da soli a rivelare la terribile crisi che ha colpito il settore del turismo, cosi come discusso ai lavori del Tavolo sul Turismo nella Capitale.

Visto l’elevato numero delle maestranze coinvolte e fortemente preoccupati per la salvaguardia occupazionale, contrattuale e salariale dei lavoratori, i sindacati interessati hanno quindi chiesto di essere ricevuti.

“L’Attuale difficile condizione di crisi si è riversata sui lavoratori del comparto turistico, che negli ultimi tempi ha visto falcidiare l’occupazione attraverso procedure di licenziamento collettivo, basti pensare che solo nella Capitale sono oltre 340 i lavoratori coinvolti da procedure espulsive, mentre considerando l’indotto si arriva a superare 8.500 posti di lavoro a rischio – afferma il presidente nazionale di Sindacato CLAS, Davide Favero – Servono interventi normativi urgenti finalizzati alla continuità delle attività turistiche e per impedire che questa crisi possa essere utilizzata come eventuale pretesto per licenziare lavoratori e assumerne altri a condizioni contrattuali ed economiche diverse. Se così fosse ci attiveremo per impedire strategie di questo genere”.

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