Crisi economica: all’Emporio solidale I care di Viterbo persone ogni giorno in fila a chiedere aiuto

di WANDA CHERUBINI-

VITERBO- “Pensavo che il momento della pandemia fosse stato il periodo più difficile, invece quello che stiamo vivendo è peggio”. Così il presidente di “Viterbo con amore”, Domenico Arruzzolo commenta la situazione che si sta vivendo presso l’Emporio solidale I Care, che aiuta dal 2018 le persone in difficoltà. “Quello che stiamo vivendo oggi è tragico- prosegue – Si presentano alla nostra porta di continuo numerose persone con in mano il loro Isee perché hanno bisogno e non sanno più come andare avanti. Soltanto a settembre abbiamo avuto più di 40 domande da selezionare, quando, di solito eravamo abituati  ad avere una quindicina di domande mensili. Si tratta di una situazione che deve essere assolutamente monitorata perché altrimenti anche noi rischiamo di implodere”.

Ciò che fa veramente capire la difficoltà del momento, oltre al crescente numero di persone che si rivolgono all’emporio solidale, è anche la riduzione degli aiuti del banco alimentare che  sono diminuiti sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. “Mancano prodotti essenziali come latte, zucchero, pane – spiega Arruzzolo– Con le tante iniziative solidali abbiamo fatto un piccolo piano Marshall ed abbiamo acquistato 800 litri di latte, 300 di zucchero e 600 litri di olio. Domani poi  faremo una cena solidale alle cantine di Canepina che aprono la sagra delle castagne. Il giorno dopo, sabato, saremo al supermercato Emme più per la raccolta alimentare. Chiederemo alle persone di fornirci soprattutto latte, pane, pasta, riso, olio, carne in scatola. E’ un dispiacere vedere come aumenti ogni giorno la gente che si rivolge a noi. Proprio in questo momento dobbiamo, quindi, fare qualcosa di più”. Arruzzolo evidenzia come l’emporio solidale sia diventato un ammortizzatore sociale “perché la gente viene da noi in grande difficoltà e ci chiede aiuto”. “Vengono che sono disperati con bollette astronomiche da pagare chiedendoci aiuto. Un po’ ce lo aspettavano con questa guerra”. Inoltre, altro dato preoccupante, è quello del numero di italiani che si rivolgono all’emporio. “Al momento aiutiamo 252 famiglie, circa 800 persone di cui il 50 per cento sono italiani– afferma Arruzzolo – Abbiamo poi una ventina  di famiglie in lista d’attesa, ma più di questo non possiamo fare. Stiamo aspettando che la situazione torni alla normalità insieme agli aiuti massicci del banco alimentare che ora scarseggiano. Speriamo che con il Natale anche fondazioni, istituzioni e banche ci aiutino. Nel periodo natalizio una mano ce la hanno sempre data il Comune di Viterbo, la Fondazione Carivit e la Banca Lazio Nord”. Poi Arruzzolo ci fornisce un altro dato preoccupante: “L’ultima volta, appena due giorni fa, siamo andati a prendere la spettanza mensile ed anziché trovare i soliti 17-18 quintali di alimenti ne abbiamo trovati 10. E’ in difficoltà evidente anche il banco alimentare. Fortunatamente, dalle collette alimentari riusciamo ad avere sempre buoni risultati, siamo, quindi, abbastanza ottimisti. Del resto siamo ormai a Viterbo da qualche anno e la gente ci conosce”. Ricordiamo che l’Emporio solidale è nato il 9 maggio del 2018 ed assisteva 30 famiglie. Il dato, quindi, che ci dice come oggi le assista ben 252 la dice lunga sulla situazione che stiamo vivendo.

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