Da Fisichella a De Cesaris, i piloti romani in F1

La Formula 1 continua a regalare ancora oggi emozioni su emozioni anche agli appassionati italiani, sebbene di piloti provenienti dallo Stivale se ne vedano ben pochi di questi tempi. Non a caso la Ferrari continua a puntare su big stranieri alla stregua di Charles Leclerc e Carlos Sainz Jr, che però non godono di molta fiducia tra gli addetti ai lavori, considerando che anche le scommesse sui GP di F1 sorridono puntualmente ai vari Perez e Verstappen. Eppure in passato sono stati numerosi i piloti italiani che hanno lasciato il segno in pista, molti dei quali originari di Roma.

Il più conosciuto di tutti era probabilmente Giancarlo Fisichella, classe 1973, che dopo essere passato dai kart alla Formula 3, per poi vivere una breve esperienza nei Campionati Turismo, ha corso in F1 dal 1996 al 2009, rappresentando tra le tante scuderie anche la Ferrari. In totale “il Fisico” conta all’attivo 231 Gran Premi e ha conquistato 275 punti, ma nel complesso ha vinto appena 3 gare, senza mai concorrere veramente per il titolo iridato. Oggi Giancarlo è impegnato nel Mondiale Endurance per conto della Ferrari e a livello mediatico è noto soprattutto per le sue presenze nella Nazionale Piloti, insieme a colleghi delle due e delle quattro ruote.

Emanuele Pirro, attivo principalmente negli anni ’80, si distinse invece nelle corse di durata come la 24 Ore di Le Mans, dove ottenne 5 successi. Le maggiori soddisfazioni arrivarono nella categoria endurance: in 2 occasioni è diventato campione American Le Mans Series 2001-2005, un’altra doppietta fu registrata nella 12 Ore di Sebring, mentre furono 3 le vittorie della Petit Le Mans; a questi successi si aggiungono quello della 24 Ore del Nurburgring, i 2 della Macao Guia Race e gli altrettanti della Goodwood Historic TT Trophy. In Formula 1 sono stati 40 i Gran Premi disputati, per un totale di appena 3 punti tra Benetton e Scuderia Italia. Proprio di recente Pirro è diventato responsabile del McLaren Young Driver Programme. Segno che non serve essere stati grandi campioni ai massimi livelli per poter fornire il proprio contributo al mondo dell’automobilismo.

Diversa è la storia di Elio De Angelis, venuto a mancare prematuramente nel 1986, all’età di 28 anni. Laureatosi campione nazionale di Formula 3 nel 1977, esordì in Formula 1 nel 1979, ma ottenne in totale soltanto 2 vittorie: al Gran Premio d’Austria del 1982 e al Gran Premio di San Marino del 1985. Dopo 6 annate con la Lotus, con 10 podi e 3 pole position all’attivo, decise di passare alla Brabham. Il 15 maggio 1986 perse la vita a causa delle conseguenze di un incidente riportato in una sessione di prove private del giorno precedente.

Andrea De Cesaris, scomparso nel 2014, aveva registrato invece varie vittorie soprattutto nelle serie minori. L’esordio in Formula 1 arrivò nel 1980. I più grandi risultati sono stati ottenuti con l’Alfa Romeo, ma fino al 1994 De Cesaris aveva onorato anche altre scuderie come la McLaren, la Minardi, la Scuderia Italia e la Sauber. De Cesaris viene ricordato per uno stile particolarmente aggressivo che più di una volta lo ha visto protagonista in incidenti pericolosi, al punto che all’estero fu ribattezzato mediaticamente “De Crasheris”. Suo è comunque il primato di Gran Premi disputati senza vittorie, oltre che il record di ritiri, anche consecutivi. Dopo il ritiro, De Cesaris ha corso a malapena qualche gara del campionato Grand Prix Masters.

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